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Perché il caffè può diventare il nuovo oro nero

Secondo Michaela Huber, Senior Cross-Asset Strategist di Vontobel, il rally del caffè può durare ancora. A spingere i prezzi non è solo la speculazione

14 Mar 2025 - 12:04

Il caffè è un appuntamento irrinunciabile per i consumatori di quasi tutto il mondo. A prescindere dalla tipologia di caffè bevuto, i rincari stanno interessando tutti i mercati globali.

PREZZI IN AUMENTO
In Italia il prezzo di una tazzina di espresso è aumentato del 19% in 4 anni, passando da 1,03 euro del 2021 a 1,22 euro nel 2025. Ma secondo le stime i prezzi aumenteranno ancora (si parla di una crescita di almeno il 15%) perché le aziende non hanno ancora adeguato i listini agli aumenti della materia prima. La speculazione sembra essere la causa principale di questi aumenti, ma secondo l’analisi di Michaela Huber, Senior Cross-Asset Strategist di Vontobel, ci sono anche altri fattori da considerare.

I FATTORI CLIMATICI
L’esperta di Vontobel ricorda che dall’inizio del 2024 il prezzo dei chicchi di caffè è cresciuto in modo inarrestabile. Si parla di un +90% per la tipologia arabica – i chicchi di qualità elevata, dal gusto delicato e meno amaro e di un +80% per la tipologia robusta – usati prevalentemente per il caffè istantaneo. Secondo Huber “la causa principale dei rincari è da ricercarsi nel clima”. Un mix devastante di gelate e siccità prolungata ha rallentato la produzione del Brasile, dal quale arriva il 40% del caffè consumato nel mondo, e lo stesso è accaduto in Vietnam, secondo produttore mondiale e principale fornitore di robusta.

LA SPECULAZIONE
Altre pressioni al rialzo, sottolinea l’esperta di Vontobel, sono state causate dall’aumento generale dei costi di produzione, compresi i costi per il trasporto e la manodopera. Ma anche la speculazione ha avuto un ruolo negli aumenti, visto che alcuni coltivatori hanno preferito tenere in magazzino i loro chicchi in attesa di un rialzo dei prezzi. Senza dimenticare, fa notare Huber, le minacce di Trump di sanzioni contro la Colombia, nazione che produce l’8% del caffè venduto nel mondo.

IL RALLY PUÒ DURARE ANCORA
Le aziende alimentare hanno risposto con un aumento generalizzato dei prezzi finali ma, sottolinea l’esperta di Vontobel, “nonostante ciò la domanda di caffè rimane solida”. I consumatori, infatti, non lo considerano un lusso a cui si può rinunciare, ma lo vedono piuttosto come un alimento quotidiano essenziale. “A meno che i raccolti non migliorino o che i consumatori non riducano significativamente la loro domanda, il rally potrebbe continuare per qualche tempo”, spiega Huber. E al momento l’agenzia brasiliana di previsione dei raccolti stima un calo del 4,4% nel biennio 2025/26. Ma l’esperta di Vontobel mette in guardia dal rischio che, come accaduto per il cacao (-25% nel 2025 dopo +150% nel 2024), a un certo punto i mercati perdano il loro appetito.

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