Confermata però la decisione di cessare la conduzione in proprio delle attività produttive presso lo stabilimento di Novi Ligure
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Né il marchio Pernigotti né la società sono in vendita. A precisarlo sono i vertici dell'azienda che, dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il premier Conte e il ministro Di Maio, hanno comunque confermato "la decisione di cessare la conduzione in proprio delle attività produttive presso il sito di Novi Ligure". L'intenzione, in ogni caso, è quella di "terziarizzare in Italia la produzione, preferibilmente individuando partner industriali interessati all'acquisizione o alla gestione degli asset produttivi nel centro piemontese, nel tentativo di ricollocare il maggior numero possibile di lavoratori", così come si legge nella nota Pernigotti.
Nell'incontro a Roma la Pernigotti "ha inoltre richiesto il supporto del Governo affinché favoriscala cessazione del blocco dello stabilimento di Novi al solo fine di - spiega l'azienda - di consentire ai soggettipotenzialmente interessati di prendere visione degli asset e formulare proposte concrete di acquisizione del polo industrialeo di utilizzo in toto o in parte delle sue linee produttive, nell'esclusivo interesse dei lavoratori stessi; di permettere alpersonale incaricato dall'azienda di accedere allo stabilimento allo scopo di prelevare scorte di prodotto per la lorocommercializzazione".