ASSOCIAZIONE CONSUMATORI DA' BATTAGLIA

Petrolio, anche il brent sotto 40 dlr Codacons:esposto contro caro benzina

L'associazione consumatori vuole far luce sulla dinamica dei listini dei carburanti in Italia, al secondo posto in Europa per il costo del diesel e quarta la benzina

08 Dic 2015 - 15:43

    © tgcom24

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Non si arresta la caduta del petrolio dopo il mancato accordo sulla riduzione della produzione in seno all'Opec. Anche il brent, dopo analogo calo del Wti, è sceso per la prima volta dal febbraio del 2009 sotto quota 40 dollari. Alla luce delle nuove quotazioni, il Codacons ha annunciato un esposto all'Antitrust per far luce sulla dinamica dei listini dei carburanti in Italia, al secondo posto in Europa per il costo del diesel e quarta la benzina.

"In Italia diesel +20% e benzina +18% rispetto al resto dell'Europa" - "Mentre le quotazioni del petrolio crollano toccando il minimo dal 2009, l'Italia è ai vertici della classifica Ue per i prezzi di benzina e gasolio", ha comunicato infatti il Codacons, annunciato il suo esposto alla Commissione Europea e all'Antitrust italiano "affinché si faccia luce sulla dinamica dei listini dei carburanti nel nostro Paese. Un litro di benzina costa in Italia quasi il 20% in più rispetto al media Ue - denuncia il presidente Carlo Rienzi - mentre per il gasolio la differenza col resto d'Europa raggiunge il +18%".

"Negli altri Paesi carburante più caro, ma redditi maggiori" - "Con una media di 1,340 euro per un litro di gasolio, l'Italia si piazza al secondo posto della classifica Ue dove il diesel costa di più. - spiega l'associazione - Peggio di noi solo il Regno Unito (1,543 euro al litro). Sul fronte della benzina, invece, con 1,475 euro al litro, il nostro Paese occupa la quarta posizione, dietro Paesi Bassi (1,545 euro/litro), Regno Unito (1,502 euro/litro) e Danimarca (1,499 euro litro), Ppaesi dove tuttavia il reddito medio è assai più elevato del nostro".

"Solo per il ponte dell'Immacolata, stangata da 30 milioni di euro" - Per la benzina - spiega Rienzi - si tratta di "una differenza inaccettabile, causata in parte da una tassazione eccessiva, in parte da un allineamento troppo lento dei listini alle quotazioni del petrolio. Proprio il mancato ribasso dei prezzi alla pompa porta gli automobilisti in viaggio per il ponte dell'8 dicembre ad affrontare una stangata pari a 30 milioni di euro solo per i rifornimenti di carburante".

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