I consumi italiani di petrolio sono crollati del 4,4% confermando un trend che si verifica dal 2000
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Una delle cause principali del deprezzamento del petrolio, sceso ormai ai minimi dal 2009, è sicuramente il crollo della domanda di greggio da parte delle economie dell'Eurozona colpite dalla crisi. La produzione è infatti aumentata notevolmente, sia da parte dei Paesi Opec che da parte di quelli non-Opec, non consentendo alle esportazioni da parte dei Paesi produttori di tenere il passo.
Il caso italiano è emblematico: solo guardando i numeri relativi a dicembre (diffusi da Unione Petrolifera) si può notare come, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, i consumi petroliferi del nostro Paese siano scesi dell'1,6%, portandosi a cinque milioni di tonnellate: 83 mila tonnellate in meno rispetto al 2013.
Al contrario però si è rilevato un aumento del 4,2% nella domanda totale di carburanti. Si parla di 2,7 milioni di tonnellate: 0,7 milioni di tonnellate di benzina e due milioni di tonnellate di gasolio autotrazione (+4,2% rispetto allo stesso mese del 2013, quindi 107 mila tonnellate in più).
Nel corso dell'intero 2014 in Italia i consumi sono scesi del 4,4% tornando ai livelli degli anni Sessanta. In particolare il volume di petrolio consumato è sceso di 2,623 milioni di tonnellate, portandosi a 57,6 milioni.
Nell'arco dei dodici mesi la benzina è scesa dell'1,8% e il gasolio è invece salito del 1,8%. Nel primo caso, in cifre, si è quindi verificata una diminuzione di 145 mila tonnellate, nel secondo un incremento di quasi 400 mila tonnellate. Benzina e gasolio insieme sono aumentati di 0,8 punti percentuali, portandosi a 30,7 milioni di tonnellate, 394 mila tonnellate in più rispetto a quelle consumate nel corso del 2013.
Che il consumo di petrolio in Italia sia in caduta libera non è comunque una novità, né una questione da ascrivere unicamente alla crisi economica. Secondo le serie storiche realizzate dal Ministero dello Sviluppo economico il consumo di petrolio, in termini di Tep (letteralmente tonnellata equivalente di petrolio - l'unità di misura internazionale per confrontare le varie fonti di energia con il greggio), non ha fatto che diminuire dal 2000 ad oggi: è infatti passati dai 92 milioni di tep del 2000 ai 59 milioni del 2013 (passando per i 79,3 milioni del 2008, primo anno di crisi economica).
Nel complesso negli ultimi dieci anni in Italia il consumo di petrolio è crollato di oltre 32 milioni di tonnellate, un calo che nemmeno lo shock petrolifero del quinquennio 1980-85 aveva fatto registrare. All'epoca il calo fu di quasi 18 milioni di tonnellate.