Il documento indica le linee del Piano di Rilancio che l'Italia metterà a punto per settembre basato su tre pilastri: "Modernizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale e parità di genere". Ma anche la revisione di Quota 100, per la fine del 2021
Palazzo Chigi abbassa le bandiere per i morti del coronavirus © LaPresse
Nella bozza del Piano nazionale di riforma, a cui il governo sta lavorando, si legge che "la riduzione del tax gap è obiettivo prioritario". Tale scopo sarà perseguito con "il miglioramento della qualità dei controlli e con il rafforzamento dell'efficacia della riscossione". Nella bozza viene inoltre confermata "la determinazione a non prevedere nuovi condoni". Il ministro Gualtieri: "Non c'è tempo da perdere per evitare una depressione economica".
"L'alleggerimento della pressione fiscale - si sottolinea ancora - è una delle componenti più importanti del programma di governo" e dopo il taglio del cuneo partito da luglio, il governo sta lavorando a "una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta" per "disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale".
Per quanto riguarda le pensioni, è prevista la revisione di "Quota 100". Come è scritto nella bozza, "il governo ha già intrapreso un confronto con le parti sociali in vista della conclusione della sperimentazione di 'Quota 100', che la legislazione vigente fissa per fine 2021, e valuterà le scelte in materia alla luce della sostenibilità anche di lungo periodo del sistema previdenziale e del debito pubblico garantendo al contempo il rispetto per l'equità intergenerazionale e il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica fase così delicata".
Sulla scuola invece si accelererà la digitalizzazione degli istituti con l'installazione della fibra ottica entro due anni. "La connettività - viene evidenziato - sarà gratuita per 5 anni e sarà inclusa la manutenzione delle reti".
Semplificazione. E' questa un'altra parola d'ordine per l'esecutivo che punta tutto sulla sburocratizzazione delle pratiche e degli appalti pubblici per dare una boccata d'ossigeno allo sviluppo economico. Le semplificazioni, si legge nel Piano nazionale, rappresentano "il primo passo per attuare il Piano di Rilancio" e "fatto salvo il contrasto alla corruzione" si agirà in tutti i campi, dalla disciplina degli appalti all'accelerazione delle "opere pubbliche già finanziate e in fase avanzata di progettazione" ai tempi di "procedure e iter autorizzativi, senza compromettere le esigenze di tutela dei beni culturali e del paesaggio" alla spinta ai dirigenti pubblici ad "assumere le decisioni", circoscrivendo "puntualmente il reato di abuso d'ufficio e la responsabilità erariale degli amministratori". Sarà creata un'apposita "unità di supporto" per la progettazione.
Nella premessa del Pnr, di solito allegato al Def di aprile ma che quest'anno è stato ritardato per problemi legati al coronavirus, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha specificato che l'esecutivo è intervenuto in questi mesi per "contrastare i devastanti effetti economici dell'epidemia Covid-19" e ora "non vi è tempo da perdere" per evitare "una fase di depressione economica".
Il documento indica le linee del Piano di Rilancio che l'Italia metterà a punto per settembre basato su tre pilastri: "modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale e territoriale e parita' di genere". Le "notevoli risorse che l'Unione Europea ha messo in campo - ha scritto ancora Gualtieri - devono essere utilizzate al meglio".