Oltre alla contrazione del credito, le Pmi che sono riuscite ad accedervi pagano tassi di interesse molto più alti rispetto al resto dell’Eurozona.
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97,2 miliardi di euro. A tanto ammonta il credito di cui avrebbero avuto bisogno le piccole e medie imprese Italiane ma che le banche, negli ultimi quattro anni, non hanno erogato. E' quanto rilevato dall'Ufficio studi della Confcommercio.
In particolare, tra il giugno del 2010 e il settembre del 2014, il credito delle banche a famiglie e imprese è crollato di 6,6 punti percentuali. Mentre per le famiglie il calo è stato, per così dire, lieve (-1,1%), per le imprese non è stato altrettanto. La diminuzione nel corso dei quattro anni è stata dell'8,3%.
Non solo, oltre far fronte a erogazioni sempre più scarne, le Pmi che sono riuscite ad accedere al credito bancario hanno pagato, o si trovano a pagare, interessi reali molto più alti rispetto agli altri Paesi dell'Eurozona.
Confrontando i numeri contenuti nell'analisi, risalta immediatamente all'occhio come i tassi reali italiani siano il doppio di quelli francesi: mentre a ottobre 2014 quelli italiani per prestiti fino a un milione di euro si attestavano al 3,3% (in forte crescita rispetto al 2,1% del dicembre 2011), quelli francesi nello stesso periodo di attestavano all'1,5% (poco mossi rispetto all'1,1% registrato nel 2011). In Germania sono invece all'1,9% (anche in questo caso poco mossi rispetto all'1,4% del dicembre 2011), in Spagna al 4,4% (contro il 2,6% del 2011) e in Olanda al 2,7% (in notevole crescita rispetto allo 0,9% de 2011).
Anche i costi accessori sembrano remare contro le Pmi italiane. Oltre il 60% di queste ha, infatti, rilevato un aumento tra l'ottobre del 2013 e il marzo del 2014. Un dato così alto si è registrato solo in Italia: In Germania si attesta al di sotto del 20% e in Francia poco sopra il 50%. L'area dell'euro presenta in media un valore vicino al 45%.
Un po' per la crisi economica e un po' per il credit crunch il numero di imprese finanziate è diminuito del 17,4%, passando dal 22,2% del 2009 al 4,8% del terzo trimestre del 2014. Dal 2009 è anche diminuito notevolmente il numero di Pmi che si sono rivolte alle banche e alle quali è stata completamente accolta la richiesta di finanziamenti: si è infatti passati dal 64,2% al 29%.
Tuttavia un quadro vagamento positivo comincia venir fuori. A dicembre, secondo l'Abi (l'Associazione bancaria italiana), i finanziamenti a famiglie e imprese sono tornati a crescere, mostrando un +0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mettendo a segno il miglior risultato dal 2012. Per quanto riguarda i finanziamenti alle imprese (fino a un milione di euro) si è registrata una crescita annua del 2,2% nel periodo gennaio-novembre.