L'Istituto di statistica specifica che nel terzo trimestre si sono registrati un forte recupero dei servizi di mercato e la crescita dell'industria
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La crescita acquisita per il 2021, quella che si otterrebbe se nel quarto trimestre dell'anno il Pil italiano registrasse una variazione congiunturale nulla, è pari al 6,1%. Lo calcola l'Istat, diffondendo la stima preliminare relativa al terzo trimestre dell'anno. L'incremento tendenziale segue "il recupero eccezionalmente ampio del secondo trimestre".
L'Istituto di statistica specifica che il terzo trimestre del 2021 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2020.
+2,6% nel terzo trimestre, +3,8% sull'anno - Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo dell'Italia, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,8% in termini tendenziali. I dati evidenziano "una crescita ancora molto sostenuta". Come di consueto, "la stima preliminare - ricorda l'Istat - ha natura provvisoria, in quanto basata su indicatori in parte non completi e suscettibili di revisione nei trimestri successivi, e prevalentemente su una valutazione delle componenti di offerta del Pil".
Forte recupero dei servizi, cresce anche l'industria - La crescita del Pil ha beneficiato, per il secondo trimestre consecutivo, "di un forte recupero del settore dei servizi di mercato, il più penalizzato dalla crisi, e di una crescita dell'industria". La variazione congiunturale (+2,6%), spiega l'Istituto di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell'industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.