Nella ricerca realizzata da Ipsos viene sottolineato che ciò ha comportato un impatto negativo in termini di Pil di quasi 500 milioni. Inoltre si stima che siano stati spazzati via quasi 6mila posti di lavoro
Quasi un miliardo e cento milioni di euro persi, con un impatto negativo in termini di Pil di quasi 500 milioni, altri 200 di mancati introiti per lo Stato e si stimano 5.900 posti di lavoro spazzati via. E' il danno per l'economia italiana causato della pirateria audiovisiva solo nel 2019, secondo la nuova ricerca realizzata da Ipsos per conto della Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali.
Durante il lockdown brusca impennata di atti illeciti Inoltre nei due mesi di lockdown c'è stata una brusca impennata con il numero dei pirati salito dal 37% al 40% e gli atti illeciti cresciuti da 69 milioni nel bimestre medio del 2019 a 243 milioni.
Trend "stabile" rispetto all'anno precedente Un furto sostanzialmente in trend "stabile" rispetto all'anno precedente (37% di incidenza contro il 38% del 2018) - rileva la ricerca - seppure con un sensibile calo nel numero degli atti: circa 400 milioni di atti compiuti, ovvero -28% dell'anno precedente. Ma che si stima abbia scippato all'industria audiovisiva 591 milioni euro in un anno con oltre 96 milioni di fruizioni perse e che nei due mesi di lockdown ha visto un'ulteriore brusca impennata con il numero dei pirati salito al 40% e gli atti illeciti cresciuti da 69 milioni nel bimestre medio del 2019 a 243 milioni nei due mesi di pandemia.
I film rimangono il contenuto più ricercato Quanto alla tipologia di prodotti, i film rimangono il contenuto più ricercato dai pirati (nell'84% dei casi) ma con un forte calo rispetto al 2018 nel numero degli atti (-34%). Secondo posto per serie e fiction (63%) e programmi (46%). In forte crescita l'accesso illecito agli eventi sportivi live (27% pari a 5,2 milioni di persone). Dai dati Ipsos, cambiano anche le modalità di fruizione illegale: pur rimanendo stabile la via dello streaming, cresce in modo preoccupante l'accesso alle Iptv illegali, con un'incidenza del 10%. Tra i fruitori dello streaming si registra l'utilizzo delle app di messaggistica istantanea e dei social network per il reperimento dei contenuti. Tra gli under 15, cala il numero di pirati ma cresce il numero di atti illeciti, +27% rispetto all'anno prima, con un forte interesse verso serie e fiction.