Bruxelles: "Previste 66 riforme e 150 investimenti, incluse le misure del capitolo REPower EU. Rafforzate le riforme chiave di giustizia, appalti pubblici e diritto della concorrenza". Il premier: "Come una seconda Manovra"
La Commissione Ue ha dato una valutazione positiva al Pnrr modificato dell'Italia, che include anche un capitolo sul RePowerEU. Il Piano di ripresa e resilienza italiano ha ora un valore di 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro in prestiti e 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni) e copre 66 riforme, sette in più rispetto a quello originale, e 150 investimenti. Lo ha annunciato l'esecutivo europeo. "Fieri del nostro lavoro, il governo mette a disposizione della crescita economica italiana altri 21 miliardi di euro", ha detto Giorgia Meloni.
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Le 66 riforme previste sono sette in più rispetto al piano originale. Le misure, 145 tra nuove e modificate, "mirano a rafforzare le riforme chiave in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o potenziati vuole promuovere la competitività e la resilienza dell'Italia, come anche a promuovere la transizione verde e digitale. Questi investimenti riguardano settori come le energie rinnovabili, le filiere verdi e le ferrovie". E' quanto rende noto la Commissione nella sua valutazione positiva.
Il governo mette così a disposizione "della crescita economica" italiana "altri 21 miliardi di euro", in pratica "una seconda Manovra economica". Ha commentato così il premier Giorgia Meloni davanti alle associazioni datoriali nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi, spiegando che molte delle misure indirizzate alla crescita, alle infrastrutture e al sostegno del tessuto produttivo "sono state contemplate negli interventi riformulati del Pnrr" e non nella Legge di Bilancio che è "per forza di cose seria, responsabile". Si tratta di risorse "frutto della rimodulazione del piano in una ottica di efficientamento".
Alcuni progetti "irrealizzabili o non ammissibili" sono stati modificati e alcuni progetti in particolare degli enti locali, che rischiavano di non essere realizzati nei tempi, saranno finanziati tramite gli altri programmi europei e nazionali invece che con il Pnrr che ha tempistiche "molto più stringenti", ha spiegato ancora Giorgia Meloni.
La Meloni non nasconde la soddisfazione. "Abbiamo la conferma di aver fatto un lavoro di cui il governo può essere molto fiero. Abbiamo fatto ciò che avevamo promesso che avremmo fatto, siamo scesi nel concreto, abbiamo verificato le criticità e le abbiamo superate, abbiamo fatto in modo che tutti i soldi del Pnrr venissero spesi nei tempi e quindi abbiamo concentrato le risorse sulla crescita e la modernizzazione della nazione e mi pare che il risultato, sul quale in pochi scommettevano, dice che non era una scelta sbagliata", ha concluso il premier.
"Annunceremo che abbiamo raddoppiato i fondi del Pnrr per l'agricoltura - spiega il ministro Francesco Lollobrigida - passando da 3,6 miliardi a praticamente il doppio, sull'agrisolare e sulle filiere di produzione che garantiscono questi prodotti. Sarà una notizia molto rilevante che va incontro all'interesse del mondo dell'associazionismo, del territorio e dell'offerta anche a disposizione del turismo".
Buone notizie in arrivo sul fronte degli alloggi per gli studenti dopo l'ok della Commissione europea alla revisione del Pnrr. La Commissione avrebbe riconosciuto 240 milioni in più all'Italia per la costruzione dei nuovi alloggi - 60 mila complessivamente -, soldi legati all'aumento dei costi dei materiali e dell'inflazione. La dotazione totale arriverebbe così a circa 1,2 miliardi. La Commissione avrebbe acconsentito alla creazione di una percentuale di camere doppie, pari al 30%, venendo incontro alle richieste dell'Italia. Maggiori risorse per le borse di studio, da 500 a oltre 800 milioni.