Il ministro Salvini: "Per Sicilia e Calabria cambierà il mondo"
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Per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, la giunta regionale siciliana "si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2028, dandone tempestiva comunicazione al ministro Salvini con una nota del 18 ottobre". Lo rende noto la Regione Sicilia, sottolineando che "la decisione governativa per cui la quota di compartecipazione della Regione debba essere invece di 1,3 miliardi di euro non è mai stata condivisa dall'esecutivo regionale". "L'auspicio - si legge ancora nella nota - è che il ministro Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere importanti investimenti per lo sviluppo dell'isola". Mit: "Avanti come da programma".
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Il dossier Ponte sullo Stretto "prosegue come da programma". Lo riferiscono fonti del Mit, dopo la polemica sull'emendamento alla Manovra che rimodula le risorse per l'opera attingendo anche dai Fondi di sviluppo e coesione. Il ministero ribadisce "la totale copertura economica e la giusta partecipazione finanziaria delle Regioni. L'obiettivo è rispettare i tempi, iniziando i lavori nel 2024, per offrire a tutti gli italiani un'opera attesa da decenni".
Per il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, "se Sicilia e Calabria ci mettono, a ora, il 10% e lo Stato il 90%, è giusto". La costruzione del ponte "non è un'opera pubblica che unirà solo le due Regioni perché tutta l'Italia ne gioverà - sostiene Salvini - . Per Sicilia e Calabria cambierà il mondo".
"Ritengo inammissibile che venga posto a carico della Sicilia una ulteriore parte della somma, è inaccettabile", dichiara Tommaso Calderone, deputato di Forza Italia e presidente della commissione bicamerale sull'insularità sulla questione della costruzione del ponte. "Si dovrebbe pensare, per principio costituzionale, a eliminare gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e invece si agisce al contrario, rendendo vano il grande lavoro che sta svolgendo il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, con il quale concorderò per le vie brevi, una audizione in commissione per pianificare un intervento a difesa della Sicilia e dei siciliani".
Di "rapina" parlano i deputati calabresi del M5s, per la Uil si tratta di "uno scippo" i fondi sottratti per la costruzione del ponte. "Saccheggio" per +Europa. Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, propone un referendum consultivo: "Si pronunci il corpo elettorale calabrese se effettivamente vale la pena sacrificare tutto per una sola opera. Se proprio questo governo vuole realizzare il ponte non lo faccia con i soldi della Calabria. Salvini si costruisca il suo giocattolo con i soldi della Padania".
Rincara la dose il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli. "Ribadisco con fermezza la contrarietà al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, un'opera che si erge come inutile e dannosa, traballante su numeri e conti incerti. La recente mossa del governo in Commissione Bilancio al Senato rappresenta un colpo inferto al Sud Italia. Un emendamento è stato presentato con l'intento di prelevare due miliardi e trecento milioni di euro dal fondo sociale di coesione, originariamente destinato a progetti fondamentali per il sud, per finanziare il discusso ponte sullo Stretto di Messina.
Questo tentativo oggi trova riscontro - spiega Bonelli - nel rifiuto della regione Sicilia di finanziare direttamente l'opera con risorse proprie. Quello di Salvini è un golpe contro il Sud che sottrae risorse al fondo sociale e coesione per scuole, sanità, ferrovie inaccettabile minando le risorse indispensabili per lo sviluppo dell'Isola. Bisogna fermare la follia di Salvini ed oggi anche dentro la maggioranza di destra si rendono conto che il vicepremier sta mettendo a rischio i conti pubblici e non solo".
"Credo che la decisione relativa ad un intervento infrastrutturale che interessa i territori debbano deciderlo i territori, indipendentemente da quello che pensa il governo". Lo ha detto Antonio Decaro, presidente dell'Anci a Catanzaro. "Non ho visto il documento rispetto alla possibilità di finanziare il Ponte sullo Stretto con finanziamenti che erano legati alle Regioni - ha aggiunto Decaro - ma credo che siano i territori a dover decidere se quel collegamento infrastrutturale per loro è un collegamento importante. Normalmente le decisioni sulle infrastrutture spettano alle Regioni e allo Stato. La scelta toccherà quindi ai territori senza intaccare le risorse quelle che servono a quelle aree che hanno necessità di svilupparsi".
Quello sullo Stretto potrebbe essere il ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.660 metri e una campata sospesa di 3.300 metri.
Il governo nel marzo del 2023 ha approvato il decreto legge sul Ponte sullo Stretto di Messina, che prevede la realizzazione di un’opera straordinaria che collegherà le due sponde tra Sicilia e Calabria. Il decreto legge approvato dall'esecutivo Meloni prevede che la Società Stretto di Messina S.p.A. consegni il progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024.