L'andamento dei prezzi carburanti e come si calcola la media
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Il Tar del Lazio ha bocciato la richiesta dei distributori di fermare la misura voluta dal governo per cercare di frenare l'inflazione nel settore carburanti
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Per cercare di frenare i prezzi benzina da martedì sarà obbligatorio per i distributori di esporre il cartello che dovrà riportare i prezzi medi del carburante. Dal primo agosto i gestori delle stazioni di servizio dovranno mettere ben in vista non solo i costi del proprio impianto ma anche quelli nazionali, per favorire il confronto. Una misura voluta dal governo nel decreto benzina di inizio anno, ma fortemente contrastata dagli addetti del settore che per osteggiarla si erano appellati al Tar. Ma il Tribunale amministrativo del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva urgente, dando così il via libera all'esposizione del doppio prezzo. Intanto su alcune autostrade i listini della verde hanno già sfondato quota 2,5 euro al litro.
Come si calcola il prezzo medio - In base a quanto stabilito dalla legge, il prezzo medio verrà calcolato dal ministero facendo riferimento alle medie aritmetiche su base regionale per gli impianti sulle reti ordinarie e nazionale per le autostrade. L'obiettivo è quello di garantire la massima trasparenza possibile e di favorire la libera scelta dei consumatori. Come spiega il presidente delle imprese riunite nell'Unem, Gianni Murano, l'importante è proprio "che il consumatore sappia che può fare una scelta consapevole".
Che rincari in autostrada - Intanto i prezzi di benzina e gasolio sono in forte rialzo in alcune autostrade, dove i listini della verde hanno già sfondato quota 2,5 euro al litro, come rilevato da Assoutenti che pubblica la mappa del caro-carburante in Italia. Sulla A4 Venezia-Trieste la benzina, in base alle rilevazioni eseguite sui prezzi indicati dai gestori tra il 27 e il 28 luglio, ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito, mentre il gasolio tocca i 2,4 euro/litro. Sulla A21 Torino-Piacenza, un litro di benzina viene venduto a 2,549 euro, 2,334 il gasolio. Supera la soglia dei 2,5 euro anche la A14 Bologna-Bari-Taranto, con 2,529 euro.
Sulla rete urbana ed extraurbana - Listini esorbitanti anche sulla rete urbana ed extraurbana di numerose regioni: sulla Via Provinciale di Arpaise (Bn) un litro di verde (servito) costa 2,552 euro, il gasolio addirittura 2,619 euro. In Calabria a Serra San Bruno (Vv) benzina a 2,499 euro, diesel 2,359 euro. A Lucca 2,487 euro al litro la verde, 2,554 euro il gasolio.
La richiesta al governo - "Chiediamo al governo di ricorrere a Mister Prezzi e alla Commissione di allerta rapida per monitorare con attenzione l'andamento dei prezzi di benzina e gasolio e svelare cosa avviene nella formazione dei listini durante tutta la filiera, dall'estrazione alla vendita presso i distributori", dice il presidente Assoutenti, Furio Truzzi.
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Nonostante il no alle loro richieste arrivato dal Tar, i gestori però non si arrendono e annunciano il ricorso al Consiglio di Stato. Fegica e Figisc si dicono determinati a tutelare, "in ogni sede, i legittimi diritti di una categoria che non ha nessuna possibilità di incidere sul prezzo finale dei carburanti". Le due associazioni continuano a sostenere che il cartello del prezzo medio "non porterà alcun vantaggio ai consumatori", essendo peraltro incompatibile con le norme sulla concorrenza.
Una tesi questa condivisa anche dall'Unione nazionale consumatori, che definisce quella dei 'benza-cartelloni', una "scelta sciagurata che ridurrà la concorrenza". Anche l'Antitrust, afferma l'Unc, ha non a caso espresso un parere contrario alla pubblicazione del prezzo medio. Di tutt'altro avviso Assoutenti, secondo cui invece "tutto ciò che favorisce la trasparenza e la semplificazione nella comunicazione dei prezzi ai consumatori è positivo". Il faro però "va puntato sulle speculazioni che avvengono prima dell'arrivo dei carburanti ai distributori", sottolinea l'associazione. I prezzi medi nazionali della benzina ondeggiano in questi giorni intorno a 1,9 euro al litro al self, sui massimi da un anno. L'estate scorsa era però in vigore lo sconto fiscale che aveva permesso di contenere i listini di fronte ai picchi dei prezzi energetici.