LE REGOLE DI BRUXELLES

Procedura d'infrazione: cos'è e quali conseguenze per l'Italia

I tagli di spesa richiesti all'esecutivo dovrebbero aggirarsi sui 10-12 miliardi all'anno, ma saranno centrali le trattative con la prossima Commissione Ue

20 Giu 2024 - 11:42
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Come riporta il sito del Dipartimento per gli Affari Europei, una procedura d'infrazione "costituisce uno strumento indispensabile per garantire il rispetto e l'effettività del diritto dell'Unione. La decisione relativa al suo avvio è una competenza esclusiva della Commissione, la quale, esercitando un potere discrezionale, può agire su denuncia di privati, sulla base di un'interrogazione parlamentare o di propria iniziativa".

Procedure d'infrazione, caso Italia e altri Paesi coinvolti

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L'ultima in ordine cronologico ricevuta dall'Italia è quella relativa al deficit eccessivo, chiamata anche Edp. Dal 1° gennaio 2024, dopo lo stop imposto dal Covid, è tornato in vigore il Patto di Stabilità che prevede che il deficit degli stati membri non possa superare il 3% così come il debito non possa sforare il tetto del 60% sul Pil. 

Nel 2023 l'Italia ha registrato un disavanzo del 7,4% del prodotto interno lordo a causa dell'onda lunga del Superbonus, mentre il debito secondo gli ultimi dati Eurostat ha chiuso a 137,3%. Da questi numeri origina il richiamo della Commissione europea cui seguirà, per i prossimi anni, una parabola di rientro nei parametri. 

I PROSSIMI STEP

Il governo italiano secondo le prime stime dovrà procedere da qui fino al 2027 con un aggiustamento minimo dello 0,5% del Pil all’anno, come da regole comunitarie. Questo corrisponde a una riduzione del disavanzo strutturale pari a circa 10 miliardi di euro, al netto della spesa per interessi. La Commissione dovrà comunque formalizzare un piano di aggiustamento al Consiglio europeo che successivamente dovrà approvarlo. 

L'Italia dovrà formalizzare entro il 20 settembre un piano di risanamento delle finanze pubbliche e solo in autunno Bruxelles svelerà gli importi necessari per rientrare dagli sforamenti. 

21 GIUGNO

L'Unione europea indicherà ai singoli Stati le rispettive traiettorie di rientro quadriennale o settennale che i Paesi dovranno rispettare in base alla sostenibilità dei rispettivi debiti e alla spesa primaria netta. Le cifre non verranno rese note, ma serviranno ai diversi governi come riferimento per la stesura del nuovo piano di bilancio strutturale atteso a Bruxelles entro il 20 settembre. 

ATTESA D'AUTUNNO

Il periodo in cui concentrare l’aggiustamento di bilancio richiesto sarà di quattro anni, ma potrà essere esteso a sette anni solo in presenza di un dettagliato piano di riforme e investimenti da realizzare preferibilmente nella prima parte del piano pluriennale. E' possibile che l'impatto della correzione possa essere ridotto dall'Europa una volta riconosciuta la maggior spesa per interessi di ogni singolo paese come causa legata all'aumento dei tassi. 

SANZIONI

Qualora uno stato membro non ottemperi a quanto deciso e contrattato con l'Europa, la Commissione può ricorrere per inadempimento alla Corte di Giustizia europea. Un'eventuale condanna porterà a sanzioni forfettarie (per l'Italia quella minima è stabilita in 7.038.000 euro) cui si aggiungono importi giornalieri che dipendono da:

- gravità infrazione

- durata infrazione

- necessità di garantire l’efficacia dissuasiva della sanzione

IL CALCOLO DELL'IMPORTO GIORNALIERO DELLA SANZIONE 

Come indicato sul sito ufficiale del Dipartimento per gli Affari Europei l'importo della penalità di mora giornaliera viene calcolato come segue:

- Si moltiplica un importo fisso (2.683 euro al giorno) per un coefficiente di gravità (da 1 a 20) e un coefficiente di durata (da 1 a 3)

- Il risultato ottenuto si moltiplica per un fattore invariabile per Paese, il “fattore n”, che tiene conto sia della capacità finanziaria (PIL) che del numero di seggi al Parlamento europeo di ciascuno Stato membro (per l'Italia è 3.17);

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