I dati Istat

Produzione industriale in rallentamento verso fine 2017

A novembre l’indice è rimasto stabile mentre nel trimestre settembre-novembre si è registrato un calo dello 0,2%

12 Gen 2018 - 17:10

    © ansa

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A novembre la produzione industriale italiana ha registrato una frenata, riportando una variazione nulla rispetto ad ottobre ed un calo se si estende il periodo di osservazione al trimestre settembre-novembre sul periodo immediatamente precedente.

Stando alle rilevazione dell’Istituto nazionale di statistica, la produzione industriale è dunque rimasta stabile a novembre, rallentando rispetto al +0,6% registrato a fine ottobre. Un risultato che influenzato dal calo dello 0,7% dei beni di consumo e dal -0,3% dei beni strumentali, è stoto solo in parte bilanciato dal +0,1% dei beni intermedi e dal +4% dell’energia.

Rispetto al trimestre giugno-agosto la produzione industriale è diminuita dello 0,2%, tra settembre e novembre, riflettendo il calo dello 0,1% che ha interessato i beni di consumo (+2,7% quelli durevoli e -0,6% quelli non durevoli), il -0,2% dei beni strumentali, il -0,6% dei beni intermedi e il -2% della produzione di energia. Rispetto allo scorso anno la produzione industriale di novembre è cresciuta in quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie. Unica nota negativa è rappresentata dall’energia, per la quale l’Istat ha rilevato un calo della produzione dello 0,4%. L’indice relativo ai beni di consumo riporta infatti un +3% (+8,7% per quelli durevoli e +2,1% per quelli non durevoli), quello dei beni strumentali un +2,8%, mentre per i beni intermedi le tabelle indicano un aumento del2,1%.

Nonostante le varie diminuzioni registrate nel corso del 2017, la performance relativa ai primi undici mesi dell’anno appare tutto sommato positiva: l’indice generale della produzione industriale riporta un incremento del 2,7%, legato alle buone prestazioni che hanno interessato tutti i principali raggruppamenti: +3% per i beni di consumo, +2,6% per i beni strumentali, +2,2% per quelli intermedi e +3% per l’energia.

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