Nel corso dei primi sei mesi del 2015 la produzione di veicoli è cresciuta del 45,3% rispetto al primo semestre del 2014
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Per la prima volta dopo anni, nel 2015, l'Italia dovrebbe finalmente registrare una crescita Pil. Certo stiamo parlando di un miglioramento modesto (+0,7% secondo il Fondo monetario internazionale), ma pur sempre un'inversione di tendenza rispetto agli anni della crisi.
Gli ottimistici segnali che hanno interessato i vari indicatori hanno coinvolto anche la produzione industriale, cresciuta a luglio dello 0,5% congiunturale e dell'1,1% tendenziale. Nello specifico, il settore metalmeccanico italiano, nel secondo trimestre, ha registrato un +1,3% per i volumi di produzione rispetto al trimestre precedente e un +3,9% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
Buoni risultati che però sono ancora piuttosto indietro ai livelli pre-crisi: rispetto al primo trimestre del 2008 i volumi di produzione risultano, infatti, ancora inferiori del 29,6%. Ma torniamo ai dati positivi. Nell'intero semestre la produzione metalmeccanica è avanzata dell'1,8% tendenziale, grazie soprattutto al +25,8% messo a segno dal comparto degli autoveicoli e dei rimorchi. Buoni risultati hanno interessato anche quello dei computer, apparecchi radio e tv e strumenti di precisione, +7%.
La crescita semestrale del comparto degli autoveicoli e dei rimorchi è il risultato delle crescite trimestrali registrate nei primi due periodi dell'anno: +23,9% nel primo del 20156 sul quarto del 2014 e +27,7% nel secondo del 2015 sul periodo gennaio-marzo.
Entrando nel dettaglio, l'Indagine congiunturale di Federmeccanica, indica un crescita di ben 45,3 punti percentuali per la fabbricazione di autoveicoli. Buone performance hanno interessato anche la produzione di carrozzerie, con un +9,5%, e quella di parti e accessori, +8,2%.
D'altra parte che per il settore delle auto tirasse il vento in poppa è emerso anche dal mercato delle auto: ad agosto le immatricolazioni hanno registrato l'ennesima crescita a doppia cifra: +10,65%. Ottime performance che stanno consentendo al settore di risalire la china, non bisogna però dimenticare che tra il 2007 ed il 2014 sono state perse circa 1.130.277 immatricolazioni: da 2.490.570 a 1.360.293, secondo le serie storiche.