La bozza di decreto è stata presentata dal ministero della Pubblica Amministrazione. I sindacati però protestano
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Arriva la roadmap che detta scadenze, traccia destinazioni e definisce tutte le regole per il passaggio degli esuberi delle Province in altre amministrazioni. L'obiettivo della bozza di decreto preparata dal ministero della P.A. è dare una scossa alle operazioni di mobilità e sgombrare il campo da ogni alibi. Il provvedimento non piace però ai sindacati che lo bocciano senza mezze misure.
I sindacati in particolare lanciano un allarme sul "salario accessorio" considerato "a rischio". Paure smentite dal sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, che spiega come lo scopo dell'esecutivo sia invece dare "certezze ai lavoratori". Il decreto non è ancora chiuso e giovedì dovrebbe anche essere sottoposto al vaglio della Conferenza unifica. Modifiche sono quindi ancora possibili, ma intanto c'è un testo base molto dettagliato, fatto di undici articoli, più tabella allegata. Ecco allora le tanto attese, (dovevano essere pronte a marzo) regole sulla mobilità.
I dipendenti da trasferire, non solo "provinciali" - Il decreto è rivolto ai dipendenti delle Province in soprannumero, ovvero a quanti, una volta avvenuta la trasformazione in aree vaste (in base alla riforma Delrio), si ritrovano senza più un posto di lavoro e devono quindi essere spostati ad altro ufficio. Indicazioni vengono date anche per la polizia provinciale (una parte sarà assorbita dalla municipale) e per i dipendenti della Croce Rossa Italiana, alle prese con un riordino. I lavoratori coinvolti dalle operazioni dovrebbero aggirarsi introno ai 20 mila.
Le mete, dalle regioni al ministero della giustizia - Per chi è in distacco presso un altro ufficio, il problema non si pone quasi: resta lì. Quanto alla polizia provinciale, si dovrebbero aprire più strade, di certo una parte andrà a finire nei Comuni. Coloro che si occupano di albi dell'autotrasporto verranno invece direttamente spostati nelle sedi periferiche del ministero dei Trasporti. Il grosso dei soprannumerari delle Province dovrebbe invece finire nelle Regioni, chiamate con apposite legge, a prendersi alcune delle funzioni oggi svolte a livello provinciale. Un'altra buona fetta verrebbe distribuita tra gli enti locali, sanità compresa. Il resto, ci rientrano anche i dipendenti della Croce Rossa, verrà assorbito nella P.A centrale, con priorità riconosciuta al ministero della Giustizia, vista la carenza di personale in cancellerie e altri uffici giudiziari.
Il cronoprogramma, dopo uscita decreto scaletta fitta - Il punto di non ritorno è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, dopo di che scatta una raffica di scadenze, tra cui entro un mese le domande di mobilita' ed entro due mesi le liste dei posti disponibili in tutte le amministrazioni. I dati saranno online sul portale mobilita.gov.it. L'incrocio tra dipendenti in eccedenza e posizioni vacanti è alla base del processo di ricollocazione. E se qualcuno resterà fuori si andrà avanti con un'altra procedura di mobilità. Se ci sono due contendenti per lo stesso posto di lavoro, avra' la meglio chi vanta una maggiore vicinanza territoriale, chi usufruisce della legge 104 o chi ha figli sotto i tre anni.