Lo studio della Fondazione Moressa

Quanto producono le imprese straniere in Italia

Secondo la Fondazione Leone Moressa, circa la metà della ricchezza prodotta dalle imprese attive in Italia deriva dal comparto dei servizi

26 Mag 2015 - 05:00
 © ansa

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Difficile trascurare il contributo offerto dalle imprese straniere all'economia italiana. Un contributo quantificato dalla Fondazione Leone Moressa in oltre 90 miliardi di euro.

Secondo uno studio condotto dalla Fondazione Leone Moressa, elaborato su dati Infocamere, il contributo delle imprese straniere attive in Italia è quantificabile in 94 miliardi di euro: il 6,5% del valore aggiunto nazionale del 2013, in pratica. Circa la metà (41 miliardi di euro) deriva dal comparto dei servizi, mentre commercio e industria manifatturiera contribuiscono con 18 e 17 miliardi di euro ciascuno.

Ad oggi, osserva ancora il report, le imprese straniere attive sul territorio italiano sono 525 mila (circa il 9% del totale), la maggior parte delle quali è conduzione individuale. Il cui numero, secondo una rilevazione condotta da Unioncamere – InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, è cresciuto considerevolmente nel corso del 2014. Durante lo scorso anno, infatti, le imprese individuali costituite da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari hanno toccato quota 335 mila unità (+7% rispetto al 2013), superando il 10% del totale delle imprese individuali italiane (3,2 milioni).

Tuttavia sono moltissimi i cittadini stranieri che, una volta giunti in Italia, hanno trovato un'occupazione senza ricorrere alla costituzione di un'impresa individuale: secondo i dati aggiornati ai primi 9 mesi del 2014, sono oltre 2,4 milioni i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese (il 10,8% dei lavoratori totali). Di cui il 63,6 % risulta essere impiegato nei servizi, il 31,7% nell'industria di cui il 13,3% nelle costruzioni e il 4,7% in agricoltura. In Italia, stando a quanto riferito dall'Istat, vivono cinque milioni di cittadini stranieri (l'8,3% del totale), il 40% dei quali risiede nelle città del centro-nord.

Quella della Fondazione Moressa non è l'unica stima che mette in luce l'apporto offerto dai lavoratori stranieri. La cui integrazione all'interno del sistema produttivo genera 1,2 nuovi lavori e contribuisce ad un aumento dei salari nell'economia locale, stando ad un recente studio del National Bureau of Economic Research, un'istituto di ricerca statunitense.

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