Il calo dell'immigrazione nei prossimi anni andrà a influire sulla previdenza
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Il livello del rapporto fra spesa pensionistica e Pil risulta "significativamente superiore, per l'intero periodo di previsione (fino al 2070), con una differenza massima dello 0,8% attorno al 2040", quando raggiungerebbe il 16,3%. Così la Ragioneria generale dello Stato, nell'ultimo rapporto sul sistema pensionistico. "In termini di sostenibilità delle finanze", si sottolinea, ciò vanificherebbe "buona parte degli effetti del processo di riforma".
La Ragioneria generale dello Stato stima una contrazione della crescita economica, legata a una minore dinamica occupazionale, a sua volta dipendente da una riduzione del flusso netto degli immigrati. Queste sono i dati emersi dal rapporto sulle tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario fino al 2070. Il flusso immigratorio subirà un significativo rallentamento nei prossimi 20 anni, e questo porterà degli effetti anche sugli assegni pensionistici: i tassi di sostituzione lordi, i rapporti tra pensione e stipendio, risultano leggermente ridotti a partire dal 2030.