I MORSI DELLA CRISI

Rapporto Eurispes 2020, un italiano su tre fa acquisti a rate o chiede aiuto alla famiglia

Cala la fiducia nelle istituzioni (-7,6%) ma non il sostegno al presidente Sergio Mattarella, che raggiunge il suo massimo

13 Mag 2021 - 13:15

Il 28,5% dei cittadini afferma di aver dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia di origine nell'ultimo anno, ma solo il 14,8% ha chiesto aiuto ad amici, colleghi o altri parenti. Il 15,1% ha fatto richiesta di un prestito bancario e quasi il doppio ha effettuato acquisti rateizzando il pagamento (28,7%). E' quanto emerge dal 33esimo Rapporto Italia di Eurispes.

Cresce la fiducia in Mattarella - Negli ultimi dieci anni, dal 2011 al 2021, il grado di fiducia nei confronti del sistema delle Istituzioni italiane è migliorato sono negli ultimi quattro anni, con un apice nel 2019 quando ben un cittadino su cinque mostrava un atteggiamento positivo e un aumento della propria fiducia (20,8%). Concentrandosi invece nel confronto di tendenza dello scorso anno rispetto al 2021, il dato è discendente: dal 14,6% del 2020 al 13,5% di quest'anno. Il numero di quanti riferiscono di aver visto diminuire, nell'ultimo anno, la propria fiducia nei confronti delle Istituzioni del nostro Paese passa dal 24,9% del 2020 al 32,5% del 2021 (-7,6%). Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto Italia 2021. Di senso opposto la fiducia nel presidente Mattarella che raggiunge il miglior risultato da inizio mandato. Per il Presidente della Repubblica il consenso si fa più forte. Complessivamente, ad esprimere affidamento nei confronti del Presidente Mattarella nel 2021, è infatti una quota di cittadini pari al 57,7% con un aumento di 2,8 punti percentuali se si considera il 54,9% raggiunto lo scorso anno. Da segnalare in particolare lo spostamento verso l'alto del dato nella voce della fiducia massima (la risposta "molta" fiducia raccoglie il 23,8%; +11 punti percentuali rispetto al 2020).

Sfiducia nei confronti dell'Europa al 50,7%, sul Recovery scettici al 30% - Il rapporto offre una fotografia recente del rapporto tra gli italiani e l'Unione europea. Il grado di sfiducia espressa dagli italiani nei confronti dell'Europa è al 50,7%. Sebbene un italiano su tre (33,5%) ritenga l'Europa fondamentale per uscire dalle grandi crisi, la metà dei cittadini (51%) è convinta che l'Italia sia uno Stato marginale all'interno dell'Ue e che subisce le decisioni altrui. Non manca chi ritiene che nella pandemia l'Unione europea abbia dimostrato la sua inutilità: la pensa in tal modo un italiano su quattro (26%).  Per più di un terzo degli italiani (33,9%) i fondi del Recovery Fund arriveranno sicuramente, ma gli scettici raggiungono una quota pari a circa il 30%".
 

Italiani in crisi economica, ecco come reagiscono - La difficoltà economica ha messo in moto diverse reazioni. Circa un decimo del campione ha messo in atto i seguenti comportamenti: chiedere soldi in prestito a privati (non amici/parenti) non potendo accedere a prestiti bancari (9,4%); tornare a vivere nella casa della famiglia d'origine o dai suoceri (10%); vendere/perdere dei beni (11,4%); ritardi nel saldo del conto presso commercianti/artigiani (11,8%). Sono di più invece gli intervistati che hanno pagato le bollette con forte ritardo (22,4%) e che sono stati in arretrato con le rate del condominio (18%). Per quanto riguarda particolari situazioni lavorative, sono molto simili tra loro le percentuali di quanti hanno accettato di lavorare senza contratto (15,4%) e hanno svolto più di un lavoro contemporaneamente (15,1%).

Crescono le rinunce a istruzione privata per figli, badanti e auto - Sul fronte dei servizi alla persona, fra chi ha figli in età scolare c'è chi ha rinunciato all'istruzione privata il 41,1%. Nelle situazioni familiari in cui c'era la necessità di una badante, ne ha fatto a meno un italiano su tre (33,4%), mentre in poco più di un caso su cinque sono state rimandate le visite mediche specialistiche (22,4%). Per quanto riguarda i consumi, gli italiani hanno rinunciato più spesso all'acquisto di una nuova automobile (37,3%), ma anche alle spese sulla casa (sostituzione di arredi/elettrodomestici 34,5% e riparazioni/ristrutturazioni 34,2%). Meno frequente il caso in cui è stata rimandata la riparazione del proprio auto/motoveicolo (23,9%).

Il 44,7% per la legalizzazione droghe leggere, quasi uno su due per la prostituzione legale - Il 44,7% dei cittadini esprime il proprio consenso alla legalizzazione delle droghe leggere e il 48,3% sarebbe favorevole a rendere legale la prostituzione. In entrambi i casi prevalgono però i contrari. La possibilità di ricorrere a donatori in un percorso di procreazione medicalmente assistita (fecondazione eterologa) nel 2021 trova il favore del 57,5% degli italiani. Il tema del cosiddetto "utero in affitto" trova solo un parziale consenso presso l'opinione pubblica (40,2% dei casi), a fronte del 59,2% dei contrari.

Italiani "mammoni": il 23% dei maschi rimarrebbe in famiglia - L'82,1% dei giovani italiani vuole intraprendere una vita indipendente in futuro e ritiene che l'età ottimale per questo cambio di vita sia di 23,7 anni (valore medio). Il 17,9% dei giovani vuole invece continuare a vivere con i propri genitori. Mostrano voglia di crescere i giovani dai 18 anni in su, ma nel confronto internazionale l'Italia è ancora indietro rispetto al 95% in Francia, al 90,8% in Polonia e al 90,4% in Russia. Italiani "mammoni" dunque? I giovani maschi esprimono una preferenza a vivere per un tempo più lungo con i propri genitori rispetto alle ragazze (il 22,9% contro il 12,7%).

In Italia meno di sei milioni di immigrati - Risulta residente in Italia meno di un immigrato ogni dieci residenti. Secondo i dati, gli stranieri residenti in Italia sono 5.923.000 su una popolazione di 59.641.488 residenti. Gli immigrati regolarmente residenti sarebbero circa cinque milioni, ossia l'85% del totale, i regolari non iscritti all'anagrafe circa 366mila e gli irregolari 517mila (-8% rispetto al 2019). Tra i residenti gli uomini rappresentano il 48,2% del totale e le donne il 51,8%. Il numero complessivo resta sostanzialmente invariato rispetto al 2019 (-0,7%). Nel 2020 si  registra un aumento degli sbarchi sulle coste italiane (34mila sbarchi), dopo due anni di diminuzione (23mila sbarchi nel 2018 e 11mila nel 2019). Il gruppo più numeroso è quello dei romeni, con un milione e 146mila residenti (il 22,7% del totale). Seguono circa 422mila albanesi (8,4%) e 414mila marocchini (8,2%), i cinesi con quasi 289mila unità (5,7%), gli ucraini (229mila unità), i filippini (quasi 158mila), gli indiani (poco più di 153mila), i bangladesi (quasi 139mila), gli egiziani (circa 128mila) e i pakistani (meno di 122mila).

Effetto Covid sulla psiche, uno su cinque ha assunto farmaci - Quasi una persona su cinque ha assunto nell'ultimo anno farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell'umore, antipsicotici. Vi ricorrono maggiormente le persone mature e le donne. L'Eurispes ha infatti indagato sul consumo di psicofarmaci da parte dei cittadini e sul ricorso al sostegno psicologico, che pure risulta rilevante: un intervistato su quattro si è rivolto a uno psicologo.

Cresce la fiducia nel Sistema sanitario: è al 71,5% - Nell'anno del Covid cresce la fiducia dei cittadini nei confronti del Sistema sanitario nazionale, dal 65,4% del 2020 al 71,5% del 2021. Il 50,4% ha abbastanza fiducia e il 21,1% molta fiducia. Sono le Regioni del Nord-Est a esprimere il tasso più alto di gradimento nel Ssn raccogliendo, complessivamente, l'86,7% dei giudizi positivi. In generale il 66% dei cittadini è convinto che i medici italiani siano i migliori al mondo. Il 62,5% degli italiani concorda (41% "abbastanza" e 21,5% "molto") con il fatto che i medici italiani dovrebbero essere più valorizzati e più pagati. Per il 78,5% degli italiani l'emergenza sanitaria ha dimostrato che e' decisivo investire di più sulla sanità pubblica rispetto a quella privata. Più bassa la quota di quanti condividono (molto e abbastanza) l'opinione secondo cui la pandemia ha comunque dimostrato l'inadeguatezza del Sistema sanitario (57,6%).

Coppie di fatto, adozioni gay ed eutanasia - Nel 2021 sono favorevoli alla tutela giuridica alle coppie di fatto indipendentemente dal sesso il 64,4% dei cittadini (nel 2020 erano il 67,8%, mentre nel 2019 il 65,1%). Sette italiani su dieci (il 70,4%) sono a favore dell'eutanasia, con una perdita di quasi cinque punti percentuali rispetto al 2020 (75,2%). Un risultato comunque in forte ascesa rispetto a qualche anno fa (55,2% di favorevoli nel 2015). Nel 2021 si dicono a favore del testamento biologico il 71,5% dei cittadini contro il 73,8% del 2020. Il suicidio assistito raccoglie la maggior parte di indicazioni contrarie (il 57,6%, nel 2020 erano il 54,6%). A favore delle unioni tra persone dello stesso sesso è il 58,4% degli italiani (+7,5% rispetto al 2019). Adottare bambini per le coppie formate da persone dello stesso sesso inizia ad essere un'ipotesi possibile (44,3%) anche se gli italiani restano nella maggior parte dei casi contrari (55,7%).

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri