AZIENDA IN SUBBUGLIO

Rcs, affondo di Della Valle contro l'a.d. "Il gruppo andrebbe affidato a Cairo"

L'imprenditore giudica Pietro Scott Jovane "assolutamente inadeguato. Molto meglio un editore puro come Urbano Cairo"

24 Feb 2014 - 13:47
 © ansa

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Nuovo affondo di Diego Della Valle sui vertici Rcs. Secondo l'imprenditore "l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane è assolutamente inadeguato". Secondo Della Valle, che ha parlato ai microfoni di Radio24, per risolvere la situazione "bisognerebbe affidare la delega per la gestione dell'azienda a un editore puro come Urbano Cairo".

Cairo: "Necessario il riserbo" - E l'uomo chiamato in causa dal patron di Tod's commenta così gli "auspici" dell'imprenditore a suo riguardo: "Apprendo da voi le cose che ha detto Diego Della Valle. Rcs è un'azienda quotata e necessita dunque di riserbo: meglio aspettare a commentare".

Della Valle: "Valutiamo azione di responsabilità" - Il numero uno di Tod's, che è azionista all'8,99% di Rcs, fa sapere inoltre che sta valutando un'azione di responsabilità sulle vicende recenti del gruppo editoriale. Precisa inoltre che non si tratterebbe della "svendita" della sede storica, ma "di tre o quattro cose... Stiamo valutando".

"Un Cda che non decide" - Va giù pesante il presidente della Tod's, che avverte: "Oggi il problema di Rcs è che non c'è un azionariato che si prende delle responsabilità e un Cda che non decide e non si assume i rischi: è un'azienda che va tutta rifondata. All'interno c'è un editore puro che è Cairo e sono dell'idea che, se se la sente, deve gestirla".

A proposito del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, Della Valle risponde: "Ferruccio facesse il giornale che vuole, tirasse fuori il coraggio che serve, secondo me starebbe in pace con la sua coscienza. Prenda il coraggio di fare il giornale e vada tranquillo".

Poi, tornando alla sua posizione in Rcs dice che non avrebbe "alleati ma rapporti di stima con alcuni", mentre su Giovanni Bazoli afferma che "contava molto, oggi conta molto poco. Io credo che Bazoli identifichi un mondo che se ne deve andare e mi auguro che Renzi lo faccia subito: Renzi deve fare piazza pulita ed è un'operazione che va fatta in tutto il sistema, tutto insieme".

"Renzi può cambiare il Paese" - L'imprenditore poi allarga il tiro e passa a parlare di Matteo Renzi, che "è giovane - dice - e mette la faccia sulle cose che fa: oggi governa, diamogli qualche mese di tempo e poi valutiamo". Aggiunge poi che "Letta all'estero non ci faceva vergognare, ma il governo Renzi è un'altra cosa, ha un altro Dna: forse è la prima volta che abbiamo gente che, se ne avrà le capacità, potrà cambiare il Paese".

E, sulle nomine ai vertici delle principali società italiane a controllo pubblico, secondo Della Valle, "bisognerà cambiare molto, tenendo conto che in molti casi si cambieranno uomini capaci. La parola d'ordine è discontinuità: le valutazioni vanno fatte", ma "bisognerà avere un sistema e non puntare il dito" sui singoli casi.

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