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Ultimo aggiornamento: 4 anni fa

CONFRONTO NELL'ESECUTIVO

Recovery, Draghi in Cdm: c'è il "disco verde" della Commissione Ue

Il ministro Franco ha assicurato che, con la prossima Manovra, verranno stanziate le risorse necessarie alla proroga al 2023 del superbonus del 110%

24 Apr 2021 - 23:03
 © Ansa

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C'è il via libera della Commissione Ue sul Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Green light". Lo ha detto il premier Mario Draghi, in apertura del Cdm sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. La riunione, inizialmente convocata per le 10, è slittata dopo le 22. Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha assicurato che, con la prossima Manovra, verranno stanziate le risorse necessarie alla proroga al 2023 del superbonus del 110%.


E' terminato dopo circa un'ora e mezza la riunione del Consiglio dei ministri con l'informativa del titolare del Mef Daniele Franco, sulla quale c'è stato l'assenso del governo. Lunedì il premier Mario Draghi sarà alla Camera e martedì al Senato per illustrare il piano al Parlamento.


Nel Pnrr verrà indicata la clausola per favorire l'occupazione giovanile e femminile chiesta dal Partito democratico. E' quanto si apprende da fonti di governo mentre è in corso il Cdm.


C'è il via libera della Commissione europea sul Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Green light". Lo ha detto il premier Mario Draghi durante il Consiglio dei ministri sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, sottolineando che ci sono solo questioni molto marginali su cui la discussione continua.


Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha assicurato nel corso del Cdm che verranno stanziate con la prossima manovra le risorse necessarie alla proroga al 2023 del superbonus 110%. E' quanto si apprende da fonti di governo.


E' iniziato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri sull'informativa del ministro dell'Economia, Daniele Franco, sul Pnrr e il fondo complementare italiano. La riunione era convocata stamattina alle 10 ma era slittata dopo l'impasse politico sul superbonus al 2023 e a causa delle interlocuzioni con l'Unione europea sul piano di riforme italiano. Non è atteso un voto sul Pnrr ma un semplice assenso informale dei ministri.


Il Piano nazionale di ripresa e resilienza "nel suo complesso è chiuso". Lo affermano fonti di governo italiane, interpellate dopo che fonti europee hanno parlato di "rifiniture" ancora in corso nell'interlocuzione tra Roma e Bruxelles.


Il dialogo tra la Commissione Ue e il governo italiano sul Recovery plan è in corso, ma sta incontrando alcuni rallentamenti. Secondo quanto si apprende da fonti Ue vicine al dossier, in particolare sarebbero necessarie "rifiniture" sul capitolo che riguarda il fisco e su quello che punta a migliorare il business environment. Le stesse fonti giudicano "normale" quello che considerano uno "stop and go", e sottolineano che il confronto proseguirà, oggi e domani se necessario, fino a chiusura del dossier.


Il Consiglio dei ministri sarà convocato per le 21:30. E' quanto si apprende da fonti di governo.


Il Consiglio dei ministri sul Recovery inizierà a "breve". Lo sottolineano fonti di governo.
 


Una telefonata del premier Mario Draghi con la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen avvenuta oggi, a quanto riferiscono fonti italiane, ha "sbloccato l'impasse" sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il premier, viene spiegato, ha garantito l'impegno dell'Italia sulle riforme: ci sarà il cambio di passo necessario per garantire il rilancio e la crescita del Paese.


Il ministero del Sud ha rielaborato i dati del Mef sull'impatto sul Pil italiano e su quello meridionale delle misure e delle riforme previste nel Pnrr. Il Pil del Mezzogiorno crescerà nel quinquennio 2021-2026 del 22,4% rispetto al valore del 2020. "L'impatto del Pnrr - rende noto il Ministero per il Sud e la Coesione territoriale -  sulla crescita del Pil nazionale nell'arco dei 5 anni sarebbe del 15,3% (per il Centro-Nord sarebbe del 13,2%). Oggi il Pil del Mezzogiorno rappresenta il 22,7% di quello nazionale; nel 2026, se le misure del Piano saranno pienamente applicate, il Pil del Mezzogiorno costituirà il 24,1% del Pil nazionale".


La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen "è in regolare contatto con i capi di Stato e di governo, anche via telefono". Così un portavoce dell'Esecutivo comunitario a chi chiede se vi siano contatti tra Von der Leyen e Draghi questo fine settimana. 


Il ritardo della riunione del Cdm, convocato per stamattina alle 10 e slittato senza una nuova convocazione, sarebbe dovuto ai rilievi sollevati dagli uffici della commissione Ue che, nelle interlocuzioni in corso da ieri, avrebbe ritenuto "inadeguate" alcune parti relative alle riforme illustrate nel piano italiano. E' quanto si apprende da fonti vicine al dossier.


"La transizione ecologica è una priorità sia per me che per il Movimento 5 Stelle. È un'occasione imperdibile per il nostro Paese e non può essere rimandata per difetto di lungimiranza o carenza di volontà politica. In quest'ottica, il superbonus 110% è una misura fondamentale. La presenza del superbonus nel Pnrr è quindi essenziale. Non possiamo permetterci di creare incertezza sul futuro di questa misura". Lo scrive su Facebook Giuseppe Conte.


Il Partito democratico è in pressing per la proroga del Superbonus al 2023 e per inserire nel Pnrr condizionalità per l'occupazione di donne e giovani. Lo si apprende da fonti di governo Dem, in vista dell'approdo in Cdm del Piano nazionale di ripresa e resilienza.


Le discussioni tra i servizi della Commissione europea ed il governo italiano sul piano nazionale per l'accesso al Recovery fund "sono in corso". Lo conferma un portavoce dell'Esecutivo comunitario. 


"Sul Superbonus si sta andando avanti e bene. Può essere una svolta vera. La Regione Lazio ha lanciato un piano da 330 milioni per rigenerare dal punto di vista energetico 12mila case popolari nelle periferie di Roma. Uno dei più grandi investimenti sulla rigenerazione urbana nella storia della Capitale". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Nicola Zingaretti. "È molto importante che il governo proroghi fino al 2023 uno strumento rivoluzionario".
 

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