La bozza del decreto di riforma della misura prevede anche un inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere
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Il nuovo Reddito di cittadinanza non si chiamerà più "Mia" ma "Garanzia per l'inclusione" e riguarderà circa 709mila nuclei familiari per una spesa di poco superiore ai 5,3 miliardi. Questo strumento sarà affiancato da altri due interventi per le politiche attive al lavoro: la "Prestazione di accompagnamento al lavoro" e la "Garanzia per l'attivazione lavorativa" per diverse categorie di cittadini. E' quanto contenuto in una bozza del decreto di riforma del Reddito di cittadinanza che includerà anche altre misure inerenti al lavoro e sul quale sta lavorando il governo.
I contenuti, riportati dai quotidiani Il Messaggero e Il Sole 24 Ore, delineano l'impianto che oramai sarebbe definito mentre su alcuni dettagli si starebbe ancora lavorando. La bozza prevede anche un inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere. Nel testo anche le altre novità sul lavoro: dagli sgravi fiscali per le assunzioni stagionali a un alleggerimento delle rigidità previste per le causali nei contratti a termine.