Referendum, Grecia al voto: l'Europa trema Merkel contro Tsipras: "Affonda il Paese"
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Alle urne 9,8 milioni di persone, tra cui 108.371 per la prima volta, distribuite in 19mila seggi. Il premier: "Oggi è la festa della democrazia"
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Si sono aperti alle 7 ora locale in Grecia (le 6 in Italia) e si sono chiusi alle 19 i seggi dove i cittadini sono stati chiamati ad esprimere il loro parere nel cruciale referendum indetto dal premier Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. La Merkel attacca il premier ellenico: "Sta portando il suo Paese a sbattere contro un muro".
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Lunghe code ai seggi - In tantissimi hanno deciso di partecipare alla consultazione referendaria. Gli aventi diritto al voto sono circa 9,8 milioni, di cui 108.371 votano per la prima volta, e i seggi quasi 19mila.
Tsipras: oggi vince la democrazia- "Oggi è un giorno di festa, perché la democrazia è una festa", ha detto Alexis Tsipras dopo aver votato, "perché si può ignorare la decisione di un governo, ma non la decisione di un popolo". "Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d'Europa. Oggi la democrazia batte la paura", ha aggiunto uscendo dal seggio, dove ha scherzato con gli scrutatori perché non riusciva a piegare la scheda.
Varoufakis: "Oggi la gente risponde all'ultimatum" - Yanis Varoufakis ha votato a Faliro, sulla costa ateniese, accolto da una grande folla. "E' una celebrazione della democrazia - ha dichiarato -. Gli enormi fallimenti dell'Eurogruppo hanno portato a un ultimatum al quale la gente non ha potuto rispondere. Oggi può dare la sua risposta".
Merkel attacca Tsipras - La politica di Alexis Tsirpas è "dura e ideologica", e il premier greco "lascia andare il paese ad occhi aperti contro un muro". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, sfogandosi nei giorni scorsi con alcuni colleghi di partito, secondo quanto scrive Spiegel on line. Il settimanale sottolinea che "più fonti" hanno confermato la dura frase.
Parigi: "Negoziati riprendano nonostante esito" - La Francia tende invece la mano alla Grecia. Il ministro dell'Economia, Emmanuel Macron, invita i governi europei a non punire Atene come avvenne con la Germania dopo la Prima guerra mondiale. "Qualsiasi sia l'esito del voto dobbiamo riprendere i negoziati politici. Non rimettiamo in scena il Trattato di Versailles", ha detto Macron, secondo quanto riporta Bloomberg.
Bundesbank: "Calo degli utili in caso di Grexit" - Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha messo in guardia dal calo degli utili della banca centrale tedesca in caso di Grexit. E' quanto scrive Handelsblatt, secondo un'anticipazione. Weidmann ne ha parlato alla seduta di governo di mercoledì. Nei prossimi anni non ci si può immaginare i consueti guadagni per le casse dello Stato, e questo potrebbe produrre buchi miliardari nella pianificazione del bilancio.
Steinmeier: "Grexit segnale rovinoso per i Paesi fuori dall'Ue" - Una Grexit sarebbe un segnale "rovinoso" per i Paesi non europei, anche se gestibile, secondo il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier. "Anche se siamo in guardia di superare uno sviluppo del genere dal punto di vista finanziario e politico", dice Steinmeier, le conseguenze sarebbero molto negative per gli altri Stati.
Campagna elettorale davanti ai seggi - Greci in fila fin dalle prime ore della giornata, con i promotori dell'"Oxi" e del "Nai", del no e del sì, che continuano a distribuire materiale anche davanti ai seggi per convincere gli indecisi: secondo i sondaggisti, saranno loro a risultare determinanti per la vittoria.
Operazioni di voto e quesiti - Agli elettori vengono consegnate due schede: la prima contiene una domanda relativa al referendum con due caselle che vanno contrassegnate da una croce sul "sì" o sul "no" e l'altra in bianco.
Il quesito su cui i greci sono chiamati a dire sì (nai) o no (ochi) è il seguente: "Referendum del 5 luglio 2015. Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell'Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato 'Riforme per il completamento dell'attuale programma ed oltre' e il secondo 'Analisi preliminare per la sostenibilità del debito'".
Non sono previsti exit poll e le prime proiezioni attendibili dovrebbero essere disponibili attorno alle 21 locali. Affinché il risultato del referendum sia valido è necessario che vi prenda parte almeno il 40% del corpo elettorale.