Domenica 17 aprile si vota per il referendum sulle trivellazioni in mare. Ma qual è il rapporto tra il nostro Paese e l'oro nero?
Domenica 17 aprile si vota per il referendum sulle trivellazioni in mare. Il tema dell'energia è al centro del dibattito nel nostro paese. Cosa possiamo ricavare dalle risorse del nostro territorio ed è davvero vantaggioso farlo? In Italia le attività estrattive consistono nella produzione di tre tipologie di idrocarburi: petrolio, gasolina, gas. Ciascuno viene estratto sia sulla terraferma che in mare.
Le regioni in cui si estrae - Per quanto le estrazioni in mare c’è una forte concentrazione di piattaforme al largo delle coste dell’alto Adriatico. Altre presenze si registrano al largo della Puglia, della Calabria e della Sicilia. Poi esistono concessioni attive per l’estrazione in Lombardia e in Basilicata, ma allo stesso tempo si estrae in numerose altre aree soggette a permessi per la ricerca di giacimenti in Piemonte e Lombardia, nel Lazio e in Sicilia.
I dati - La produzione di olio greggio nell’arco degli ultimi 20 anni è passata da 4,78 milioni di tonnellate a 5,45, con picchi di 6,9 milioni nel 2015. La maggior parte della produzione avviene attraverso i pozzi sulla terraferma. La produzione di gasolina, ovvero gas liquido naturale, che nel 1994 ammontava a 18 mila tonnellate, si è attestata nel 2015 su 14,9 mila, toccando però anche picchi di 30,33 mila tonnellate nel 2003. Anche in questo caso l’estrazione avviene soprattutto attraverso fondi a terra. Il gas (gas naturale), invece, viene prodotto soprattutto attraverso attività di estrazione in mare. La sua produzione è nettamente diminuita nell’ultimo ventennio, passando dai 20,64 miliardi sm³ (metri cubi standard) del 1994 ai 6,87 miliardi di sm³ del 2015. In questo caso è stata proprio la porzione di produzione offshore a calare.
L'incidenza nel settore energetico - Nel 2015 la composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda è stata determinata con il 60,2% di produzione da combustibili fossili e il 39,8% da fonti rinnovabili (energia eolica, idroelettrica,solare , geotermica e biomasse). Anche nel 2015 l'Italia è risultato il primo paese al mondo per importazione netta di energia elettrica, l'80% circa della quale proviene da Svizzera e Francia. Di questo 80%, gran parte è di origine nucleare. Per la produzione di energia elettrica l'Italia è il primo paese europeo e il sesto al mondo a dipendere dal petrolio.