Dagli ultimi dati dell’Istat emerge un ulteriore calo della spesa delle famiglie italiane per i libri, ma cresce quella per spettacoli e luoghi culturali
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Con l'allentamento della crisi economica anche i comparti legati alla cultura hanno ricominciato a respirare. Ma, mentre cinema e musei mettono a segno buoni risultati, l'editoria non riesce proprio a tornare a galla.
Stando ai dati contenuti nell'Annuario statistico dell'Istat, nel 2014 la spesa totale delle famiglie per la ricreazione e la cultura è tornata a crescere, attestandosi a 65.420 milioni di euro, contro i 64.788 milioni del 2013, i 68.429 del 2012, i 72.127 del 2011 ed i 70.589 del 2010.
Tuttavia la spesa delle famiglie italiane per libri e giornali rimane ancora bassa. A fronte dell'aumento dei prezzi al consumo di libri, giornali e articoli di cancelleria - pari al 9% - registrato tra il 2010 ed il 2014, la spesa per questo genere di prodotti ha registrato un calo più consistente rispetto alla contrazione della spesa complessiva di beni e servizi. I dati dell'Istat indicano per la spesa complessiva un calo di sei punti percentuali contro il -18% di quella per i libri e il -31% di quella per giornali, periodici e articoli di cancelleria (l'Istituto di statistica sottolinea che il calo non è attribuibile alla diffusione degli ebook, in quanto ne usufruisce solo il 16% degli italiani).
Che il settore non se la passi bene lo certifica anche il calo riportato dal numero degli occupati. Gli ultimi dati disponibili (relativi al 2013) parlano di una contrazione pari all'11% rispetto al 2000, da 51.400 a 45.900 addetti.
Secondo quanto registrato invece dalla Siae, il 2015 è stato l'anno della svolta per il cinema, il teatro, i concerti, le mostre e le esposizioni. In generale, nei primi sei mesi dell'anno appena concluso, il volume d'affari è cresciuto dell'11,46%, la spesa al botteghino è invece aumentata del 5,67%, mentre quella del pubblico in generale ha riportato un +9,73%.
Analizzando le singole tipologie, per il cinema la Siae segnala un +9,26% per la spesa al botteghino, un +10,88% per la spesa del pubblico ed un +10,88% per il volume d'affari. Ottime performance hanno interessato anche l'attività teatrale (spesa al botteghino +4,28%, spesa del pubblico +5,91%, volume d'affari +5,85%) e il settore delle mostre e delle esposizioni (spesa al botteghino, +3,52%, spesa del pubblico +22,18% e volume d'affari +21,87%).
Lo stesso ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, ha recentemente presentato i risultati messi a segno dai musei italiani, segnalandoli come i "migliori di sempre": stando ai dati, i visitatori dei luoghi della cultura italiani sono stati 43 milioni generando incassi per 155 milioni di euro, il 14% in più rispetto al 2014.