Pubblicato l'elenco delle opere che non necessitano più adempimenti burocratici per essere realizzati. Ma attenzione: ciò non vale nei palazzi che hanno un vincolo storico o artistico
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E' entrato in vigore da domenica 22 aprile il "Glossario dell'edilizia libera", ovvero tutti quei lavori di ristrutturazione che non necessitano più di una autorizzazione o adempimento burocratico per essere eseguiti. Nell'elenco, non esaustivo, pubblicato in Gazzetta ufficiale ci sono 58 tipologie di piccole opere edilizie che sono state "liberalizzate".
Si tratta per lo più di lavori di manutenzione e miglioramento della casa che già, di solito, i proprietari facevano liberamente, ma adesso la lista vale su tutto il territorio nazionale, toglie dubbi e consulenze tecniche, inoltre supera eventuali misure restrittive imposte da qualche Comune.
Rientrano nelle opere "libere" tutte quelle di manutenzione ordinaria come rifacimento degli impianti, sostituzione dei pavimenti, riparazione e sostituzione di grondaie, rifacimento delle facciate compresi gli elementi decorativi, modifiche dei serramenti e infissi, istallazione e sostituzione di inferriate e altri sistemi anti-intrusione. Nessuno ha mai chiesto l'autorizzazione al comune per rifare un bagno o l'impianto elettrico, adesso però è sicuro che può farlo senza autorizzazione. Come anche istallare un impianto esterno di illuminazione.
Nessuna comunicazione dovrà essere fatta per realizzare un soppalco o un controsoffitto, purché non modifichi la struttura della casa. Lo stesso per realizzare una pompa di calore aria-aria. Anche chi vuole realizzare nel proprio garage un punto di ricarica per i veicoli elettrici non deve preoccuparsi della burocrazia.
L'elenco ha un valore di semplificazione. Restano ovviamente in vigore gli obblighi in materia di immobili vincolati, i centri storici e le aree tutelate come i parchi, stesso discorso vale per le norme in materia di sicurezza e messa a norma degli impianti. Ad esempio, la maggioranza non dovrà ottenere nessuna autorizzazione per istallare o riparare pannelli solari, pannelli fotovoltaici o un generatore microeolico sul proprio tetto. Questo non vale per gli immobili siti nei centri storici dove invece serve un'autorizzazione per evitare lo stravolgimento del tessuto architettonico.
L'elenco ha pensato anche alle aree di pertinenza dell'immobile come i giardini. Qui non ci saranno più obblighi per costruire una cuccia in muratura per il proprio cane, mettere un lampione, oppure per costruire un barbecue, realizzare un pergolato o istallare un gazebo (purché, entrambi, di piccole dimensioni e senza strutture stabilmente fisse al suolo). Nessuna richiesta per realizzare una voliera o un pollaio (l'elenco parla di voliera o ricovero per animali da cortile), ma per metterci dentro i polli servirà l'autorizzazione sanitaria e comunque nessun pollaio può essere costruito in aree urbane, anche periferiche. L'influenza aviaria non permette debolezze bucoliche.