Le sigle di categoria chiedono un aumento dei salari in tre anni di 280 euro mensili sui minimi per il livello medio
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Si rompe la trattativa tra Federmeccanica-Assistal e Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici per il triennio 2024/2027. A causa delle distanze riscontrate tra le parti sulle proposte relative agli aumenti salariali il tavolo di confronto è stato interrotto. I sindacati hanno annunciato l'avvio della mobilitazione, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro, fino allo sciopero di 8 ore su base territoriale, da programmare nelle prossime settimane, oltre al blocco delle flessibilità e degli straordinari.
I sindacati di categoria, in particolare, chiedono un aumento dei salari in tre anni di 280 euro mensili sui minimi per il livello medio. Le associazioni datoriali - che nella loro proposta estendono a quattro anni la vigenza del contratto - propongono invece di confermare l'aumento definito in base all'inflazione (Ipca-Nei). Sulla base delle previsioni disponibili da parte dell'Istat, l'adeguamento dei minimi tabellari all'indice Ipca Nei sarebbe pari a 173,37 euro lordi per il livello C3 nel periodo 2025-2028, cifra da adeguare sulla base del dato effettivo.
Dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria, il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, ha scritto su Facebook: "Si rompe il tavolo di trattativa di Fim, Fiom, Uilm con Federmeccanica e Assistal per una loro chiara indisponibilità a discutere le nostre richieste. A partire da oggi, dopo otto incontri, si rompe il confronto sindacale dichiarando il blocco degli straordinari e delle flessibilità in tutte le aziende metalmeccaniche. Inoltre, abbiamo proclamato 8 ore di sciopero da effettuare nelle prossime settimane".