Sia i dati dell’Ubs che quelli dell’Ocse segnalano come i salari in Italia siano più bassi rispetto ai principali Paesi Europei
© istockphoto
Dal report triennale del centro ricerche Ubs, basato sui prezzi di un paniere di 122 beni e servizi, emerge che Milano - la città più cara d'Italia, secondo la ricerca - occupa il 13esimo posto della classifica mondiale. Il capoluogo lombardo, probabilmente influenzato anche dall'Expo 2015, distacca così la Capitale, ferma al 28esimo.
Roma batte però Milano nella graduatoria per gli stipendi più elevati, piazzandosi al 26esimo posto contro il 29esimo occupato dalla città meneghina. A causa dunque della vita più cara e dei salari più bassi a Milano per comprare un chilo di pane servono mediamente sedici minuti di lavoro contro i dieci di Roma.
In testa alla classifica delle città più care troviamo Ginevra, Zurigo e New York, seguono al quarto posto Oslo e al quinto Copenhagen, mentre Londra e Tokyo si attestano al sesto e al settimo posto. Sidney chiude la top ten. A Zurigo e Ginevra si registrano però anche gli stipendi più elevati mentre, in questo caso, all'ultimo gradino del podio troviamo Lussemburgo.
Tornando all'Italia: i salari percepiti nelle principali città italiane risultano essere il 10% più bassi rispetto a quelli delle principali città tedesche. Basta guardare i dati dell'Ocse contenuti nel Rapporto sull'Occupazione per rendersi conto del gap.
Mentre in Germania, nel 2014, i salario medio reale annuo era di 44.007 dollari, in Italia si attestava a 35.442 dollari. Una cifra che, nonostante fosse in crescita rispetto al 2013 (quando si parlava di 34.561 dollari: lo 0,8% in meno rispetto al 2014), mantiene il nostro Paese, che occupa il 20esimo posto su 34 nella classifica Ocse, ancora al di sotto della media dell'area: 46.533 dollari.
E' così, dunque, che i salari medi reali dell'Italia risultano i più bassi tra i maggiori Paesi industrializzati d'Europa: in Francia, per esempio, la media è di 40.917 dollari, mentre in Spagna di 38.386 dollari.