I salari italiani tra i più bassi d'Europa

Salari: i giovani italiani sono tra i lavoratori meno pagati d'Europa

In Italia la retribuzione degli under 30 può oscillare da circa 800 euro a poco più di mille euro al mese

14 Mar 2016 - 04:00

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In un'intervista al Guardian, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha sottolineato che in numerosi Paesi dell'UE molti giovani lavoratori hanno sottoscritto contratti "poco remunerativi e temporanei". Le affermazioni del numero uno dell'Eurotower trovano conferma in diverse analisi che hanno quantificato i salari medi dei lavoratori con meno di trent'anni.

Secondo uno studio condotto da DataGiovani, elaborato su un campione di circa 355mila unità sul primo semestre del 2012, lo stipendio dei giovani italiani under 30 al primo impiego si attesta in media a 848 euro.

Naturalmente il "peso” della retribuzione dipende da diversi fattori – l'analisi ne elenca alcuni: il titolo di studio, il settore in cui si è impiegati e le qualifiche professionali o le mansioni occupate – e può oscillare da circa 800 euro a poco più di 1.000 euro mensili percepiti dagli "high skilled worker" come dirigenti, imprenditori e professioni altamente qualificate. Anche la ripartizione geografica conta: in media si passa dagli 888 euro mensili percepiti al Nord fino agli 801 del Sud, passando per gli 845 euro del Centro.

Esistono, però, professioni che garantiscono ai giovani lavoratori stipendi medi sopra la media: secondo uno studio della CGIA di Mestre, i bancari e gli impiegati nelle assicurazioni, gli autisti per il movimento terra e dei muletti e i militari percepiscono rispettivamente 1.426, 1.230 e 1.207 euro al mese.

Rispetto a quanto accade in Italia, nel resto d'Europa la situazione sembra più favorevole per i giovani lavoratori. Incrociando i dati dell'Eurostat e quelli dell'Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE), un'analisi di JobPricing per Il Sole 24 Ore ha evidenziato che i dipendenti italiani tra i 25 e i 34 anni di aziende private percepiscono uno dei salari di ingresso tra i più bassi d'Europa – 23.586 euro lordi all'anno, pari a 1.312 euro netti su 13 mensilità – e che oltretutto viene eroso in gran parte dal fisco.

Lo stipendio annuo di un professionista italiano è inferiore a quello percepito da uno svizzero (48.100 euro lordi all'anno), di uno svedese (36.200 euro), belga (34.300 euro), danese (29.700) e olandese (29.400 euro).

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