Salario minimo, ecco quali categorie ne beneficerebbero maggiormente
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No dei sindacati, Pd e M5s. Schlein: "Aspettiamo al varco il governo", Conte: "Rinviando la questione alla contrattazione collettiva si compie il delitto perfetto"
L'assemblea del Cnel ha approvato il documento finale sul lavoro povero e il salario minimo. Il via libera al testo è giunto a larga maggioranza, con 38 voti favorevoli, 15 contrari e 8 astenuti. Hanno votato contro Cgil, Uil e Usb. Tra le principali proposte, il Cnel consiglia di "introdurre per i lavoratori più fragili, come i lavoratori occasionali e gli stagisti, una tariffa tramite contrattazione, eventualmente sostenuta da un'adeguata normativa di sostegno, parametrata sugli indicatori della direttiva europea o comunque interventi legislativi ad hoc funzionali a incrementare il numero di ore lavorate nell'arco dell'anno". Un salario minimo orario "stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni", ha commentato Giorgia Meloni.
La proposta del Cnel "Il lavoro povero riguarda in modo più accentuato lavoratori temporanei, parasubordinati, lavoratori fittiziamente autonomi, lavoratori occasionali, stagisti, lavoratori con mansioni discontinue o di semplice attesa o custodia e lavoratori a tempo parziale involontario. È per questi lavoratori che si può immaginare di introdurre una tariffa tramite contrattazione", ha ricordato il Cnel.
"Dall'analisi tecnica ricevuta emerge che il mercato del lavoro italiano rispetta pienamente i parametri previsti dalla direttiva europea sul salario minimo adeguato", ha sottolineato il presidente del Consiglio. La contrattazione collettiva, al netto dei comparti del lavoro agricolo e domestico, "copre infatti oltre il 95% dei lavoratori del settore privato. Occorre piuttosto programmare e realizzare, nell'ambito di un piano di azione pluriennale, una serie di misure e interventi organici. È la strada che il governo intende intraprendere nel minor tempo possibile, tenendo in massimo conto le indicazioni e i suggerimenti formulati nel documento dalle rappresentanze delle forze sociali presenti nel Cnel e di quelli che arriveranno dall'opposizione". L'esecutivo intende dunque "proseguire nel contrasto al lavoro povero e ai salari bassi che affliggono l'Italia ormai da diversi decenni, contrariamente a quanto avviene nel resto d'Europa, dove si è assistito a una crescita sostenuta e costante dei livelli salariali".
"Dire 9 euro l'ora non significa nulla se non c'è la sostenibilità economica. Perché o sparisce il lavoro, o sparisce l'impresa o aumentano i prezzi. Non fare i conti con il mercato e fare le anime belle e io non sopporto le anime belle", ha spiegato il presidente del Cnel Renato Brunetta nel corso di una conferenza stampa.
"Hanno chiesto venga il Cnel in Parlamento, subito. Quando il Parlamento chiama il Cnel risponde. C'è questa demonizzazione del Cnel... Chiudiamolo, costa troppo... Sapete quanto costa? Sette milioni l'anno. Tutto compreso, dagli stipendi all'acqua. Prima costava tre volte tanto".
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"Il tentativo del presidente Meloni di usare il Cnel per affossare la proposta di salario minimo delle opposizioni è miseramente fallito", ha affermato la segretaria Pd Elly Schlein in una nota. "L'esito delle votazioni sul documento finale sancisce una divisione così forte all'interno del Cnel da far si che le conclusioni offerte al governo ne risultino fortemente indebolite. La prossima settimana vedremo se maggioranza e governo saranno in grado di dirci finalmente quali sono le loro proposte contro la diffusione delle retribuzioni da fame che noi denunciamo, e la cui esistenza anche loro non possono più negare. Vedremo se si limiteranno a ripetere come una esausta litania le bugie di chi liquida il disegno di legge delle opposizioni senza averlo probabilmente letto".
E poi ha aggiunto: "La nostra proposta rafforza la contrattazione collettiva e al tempo stesso si fa carico di difendere i lavoratori e le lavoratrici più deboli sul nostro mercato del lavoro, ponendo un limite di dignità, una retribuzione minima sotto la quale non si deve mai andare, a meno di non giustificare ingiustificabili forme di sfruttamento. Aspettiamo al varco governo e maggioranza. Non ci stancheremo di incalzarli se decideranno di fuggire, ancora una volta, rimandando il disegno di legge in commissione. Abbiano il coraggio di dire 'no' sui 9 euro l'ora che abbiamo proposto per i 3.5 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri in Italia".
"Oggi si compie il delitto perfetto, il Cnel di Brunetta, come immaginabile, ha fatto da sponda e rinvia la questione alla contrattazione collettiva". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte.