Nella missiva i commissari Hill e Vestager esprimono forti obiezioni sull'uso del Fondo interbancario di tutela dei depositi di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara
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"Se uno Stato membro opta per il fondo di garanzia dei depositi per ricapitalizzare una banca" allora "è soggetto alle regole Ue sugli aiuti di Stato". E' quanto si legge nella lettera, datata 19 novembre, indirizzata al ministro Pier Carlo Padoan dai commissari Ue Hill e Vestager. Nel documento vengono sollevate forti obiezioni all'uso del Fondo interbancario di tutela dei depositi di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara.
"No contraddizione direttive-tutela depositi" - Secondo quanto si legge nella lettera, i due commissari ritengono "non ci sia contraddizione tra le direttive" per la risoluzione delle banche e quella per la tutela dei depositi. "Pur rispettando il fatto che spetta alle autorità italiane determinare l'approccio e i metodi - aggiungono - è chiaro che la Commissione sarebbe sempre a favore di soluzioni private o basate sul mercato, dove possibile, e ovviamente questo si riflette nelle regole applicabili".
"In contatto sin da maggio con l'Italia" - I "contatti" sul salvataggio delle 4 banche tra Bruxelles e Roma "sono cominciati a maggio", e la "cooperazione tra i nostri servizi è stata costruttiva, e vorremmo esprimere il nostro apprezzamento", proseguono Hill e Vestager, spiegando che la loro intenzione "durante questo processo" era di "fornire guida e supporto alle autorità italiane per trovare rapidamente soluzioni pragmatiche e corrette".
La precisazione della Ue: "Aiuti di Stato ultima ratio" - La lettera dei commissari Ue "spiega che si applicano le regole Ue sugli aiuti di Stato e la direttiva sulla risoluzione delle banche" e l'uso dello schema obbligatorio di garanzia dei depositi non fa eccezione". Così le precisazioni della Commissione Ue, ricordando che "c'è anche una semplice logica soggiacente" alla missiva: "Il sostegno pubblico deve arrivare solo in ultimo ricorso", altrimenti le regole Ue che salvaguardano i contribuenti "potrebbero essere facilmente aggirate".
"Schemi di garanzia obbligatori sono aiuti di Stato" - L'intervento da parte di schemi di garanzia obbligatori" imposti dallo Stato alle banche già in passato sono "stati considerati aiuti di stato", mentre "se altre banche decidono da sole di intervenire in un meccanismo pienamente privato, questo esula dall'ambito del controllo Ue sugli aiuti di stato", precisa poi la Commissione Ue. Il Fondo interbancario tutela depositi italiano, con lo Stato che impone alle banche di contribuirvi, rientra così negli aiuti di stato.
Ue boccia salvataggio Tercas - Gli aiuti a Banca Tercas del fondo interbancario sono "aiuto di stato incompatibile". Questa la conclusione dell'indagine della Commissione Ue, secondo cui il Fidt "ha agito per conto dello stato italiano". L'Italia inoltre non ha presentato un piano di ristrutturazione. Bene ora l'intenzione delle banche private di intervenire volontariamente.
Mef: caso Tercas mostra buona scelta Italia - La decisione Ue su Tercas spiega che il fondo interbancario "è aiuto di stato e implica la risoluzione della banca aiutata. Questo risponde alle polemiche di chi diceva che il governo italiano avrebbe potuto scegliere il fondo interbancario per ricapitalizzare le altre 4 banche salvate". Lo sottolineano fonti del Mef.