Entro mercoledì 17 bisogna versare l'acconto dell'Imposta municipale propria. Ma ci sono anche altre tasse: ecco le più importanti e cosa c'è da sapere
Arriva la proposta di una “tassa coronavirus” sui redditi oltre 80mila euro © Tgcom24
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Nel mese di giugno ci sono diverse scadenze fiscali da rispettare. La prima e più importante è il pagamento dell'Imu entro il 17 giugno. Ma ci sono anche diversi versamenti che riguardano chi ha la partita Iva. Ecco i più importanti.
Ogni anno, nel mese di giugno, bisogna ricordarsi di pagare l'acconto dell'Imposta municipale propria. La scadenza è di solito il 16 giugno. Quest'anno, però, il 16 giugno è domenica. Dunque, c'è tempo per pagare fino al giorno dopo, cioè il 17 giugno. L'Imu è dovuta da tutti coloro che sono titolari di diritti di proprietà o di altro diritto reale di godimento, con alcune eccezioni. Non va pagata per la prima casa non di lusso (categoria catastale A1, A8 e A9) e per le relative pertinenze di categoria catastale C2, C6 e C7 (al massimo tre, una per ogni categoria). Inoltre, sono esonerati i proprietari di immobili assimilati all'abitazione principale, come per esempio le cooperative a proprietà indivisa prima casa di soci assegnatari o universitari assegnatari anche senza residenza; i titolari di immobili inagibili oppure occupati abusivamente (ma bisogna avere presentato denuncia); gli alloggi sociali; la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli. Esenti dall'Imu anche terreni agricoli e assimilati per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola nei comuni indicati nella circolare del Ministero delle Finanze 9/1993 e nei Comuni delle isole minori (allegato A alla legge 448/2001), qualora tali proprietà siano destinate a uso agrosilvo-pastorale e siano di proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile. Esenti anche i fabbricati a uso non commerciale, per esempio quelli per l'esercizio esclusivo del culto, e quelli destinati ad attività non profit.
Bisogna utilizzare il modello F24, oppure un bollettino postale o PagoPA. In tutti e tre i casi è necessario utilizzare il codice del Comune, che è indicato sui portali delle amministrazioni locali, insieme alle delibere.
Tutti i proprietari di un immobile in Italia che non sia tra le categorie esenti all'Imu, anche se non sono residenti nel nostro Paese. In pratica, devono pagare questa imposta i proprietari oppure, in alternativa, i titolari di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie. Deve pagare anche il genitore al quale è stato assegnato l'immobile adibito a casa familiare. Inoltre: il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali; il locatario di immobili concessi in locazione finanziaria dal momento della consegna e per tutta la durata del contratto. La prima casa è esente dall'Imu.
C'è tempo ancora fino al 5 giugno per il versamento della quarta rata della Rottamazione quater. La scadenza era il 31 maggio, ma è prevista una tolleranza fino a mercoledì 5 giugno. Chi farà il versamento entro questa data non incorrerà nel pagamento di interessi o sanzioni. Le rimanenti rate del 2024 dovranno essere saldate entro il 31 luglio e il 30 novembre.
Si tratta di una delle misure della tregua fiscale prevista dalla Legge di Bilancio 2023. Questa procedura ha permesso, proprio a partire dal 2023, di definire i propri debiti con il Fisco in maniera agevolata. Sul sito dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione è stato pubblicato un vademecum. La rottamazione quater riguarda, in particolare, i debiti con l'Agenzia delle Entrate riscossione superiori a 1.000 euro e iscritti a ruolo, cioè già notificati come cartelle esattoriali nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Grazie a questa misura, i contribuenti possono versare le somme dovute in un'unica soluzione oppure in diciotto rate senza interessi e sanzioni, senza interessi di mora o aggio, cioè la percentuale sulle somme riscosse che gli esattori delle imposte sono autorizzati a trattenere a titolo di compenso forfettario per il servizio prestato.
Bisogna utilizzare i moduli allegati alla "Comunicazione delle somme dovute" inviata dall'Agenzia delle entrate-Riscossione. Il versamento può essere effettuato direttamente allo sportello della banca o ai bancomat Atm abilitati ai servizi di pagamento Cbill, agli uffici postali, presso i tabaccai e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica. Si può pagare anche presso gli sportelli dell'Agenzia delle entrate, previo appuntamento. Oppure con internet banking, sul portale dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione e con l'app Equiclicck, tramite la piattaforma PagoPa.
Chi ritarda il pagamento perde il diritto di usufruire dei benefici della misura agevolativa. Lo stesso vale per chi non paga affatto e che per chi versa un importo parziale rispetto a quello previsto. In tutti questi casi, i versamenti già effettuati saranno considerati come acconto sul debito residuo.
Oltre all'Imu, ci sono altre scadenze da rispettare entro mercoledì 17 giugno. Tra queste c'è il versamento dell'Iva per quei contribuenti che hanno optato per il versamento rateale del saldo Iva relativo al periodo d'imposta 2023 e che hanno già versato la prima rata entro il 18 marzo. Entro il 17 giugno bisogna versare la quarta rata maggiorata di interessi pari allo 0,33% mensili. Anche in questo caso, il pagamento va fatto tramite Modello F24, indicando nella sezione "Erario" il codice tributo 6099 riferito al versamento Iva sulla base della dichiarazione annuale; il codice tributo 1668 relativo agli interessi; il numero della rata che si sta versando e il numero totale delle rate. Come anno di riferimento bisogna indicare il 2023. Inoltre, bisogna indicare l'importo del saldo Iva che deve essere versato.
I contribuenti Iva mensili devono effettuare il versamento entro il 17 giugno. Colore che, invece, hanno scelto di affidare a terzi la tenuta della propria contabilità devono provvedere a versare l'Iva relativa al secondo mese precedente. Il versamento si effettua telematicamente tramite Modello F24, indicando il codice tributo 6005 – Versamento Iva mensile maggio.
Un'altra scadenza riguarda i datori di lavoro. Questi ultimi devono versare entro metà mese i contributi e le ritenute fiscali riguardanti la mensilità dello stipendio sulle buste paga dei dipendenti. I sostituti d'imposta sono tenuti a versare le ritenute d’acconto.
Scadenze fiscali 25 giugno 2024: quali sono?Entro questa data è previsto il versamento dei contributi mensili al Fondo agenti spedizionieri e corrieri da parte delle imprese di spedizione e delle agenzie marittime che applicano il Contratto collettivo nazionale di lavoro autotrasporto merci e logistica e il contratto agenzie marittime e aeree. In questo caso, si paga con bonifico. L'importo deve corrispondere al totale della distinta calcolata con il software Telefasc. La causale del bonifico deve contenere obbligatoriamente questi dati: Codice fiscale dell'azienda – Ragione sociale dell'azienda – Periodo di competenza (per esempio 2010/01).
Questo mese scade anche l'Intrastat mensile. Bisogna presentare per via telematica i seguenti elenchi riepilogativi: cessioni e acquisti intracomunitari di beni, utilizzando i Modelli Intra 1-bis e Intra 2-bis; e prestazioni di servizi rese o ricevute a o da soggetti passivi Ue. In questo caso si usano il Modello Intra 1-quater e Intra 2-quater.