Rispetto al 2007 gli investimenti nelle costruzioni sono crollati 34,9%, giù anche gli occupati (-30%) e il numero di imprese attive nel settore (-16%)
© ansa
Ad aprile la produzione nelle costruzioni ha registrato una nuova battuta d’arresto, dopo i due aumenti che avevano interessato l’indice a marzo e febbraio. In particolare, segnala l’Istat, rispetto al mese precedente la produzione è diminuita del 4,1% e del 4,6% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Appare invece migliore il confronto con il trimestre precedente: +0,9% tra il periodo novembre 2016- gennaio 2017 e il periodo febbraio 2017- aprile 2017.
Appare quindi chiaro che il settore delle costruzioni, ovvero il più colpito dalla crisi economica, sia ancora in difficoltà. Basti pensare che l’ultimo indice medio annuo, relativo quindi al 2016, si è attestato a 67,8 punti contro i 100 del 2010. Negli ultimi anni l’indice è infatti diminuito costantemente, scendendo a 95,6 punti nel 2011, a 82,8 punti nel 2012, a 74,3 nel 2013, a 69,3 nel 2014 e a 68 nel 2015. Anche le le rilevazioni di aprile mostrano una contrazione, rispetto alla media annua dello scorso anno l’indice ha perso 1,8 punti, attestandosi a 66.
Che la risalita del settore sia ancora piuttosto lenta lo confermano anche gli ultimi dati dell’Ance (comunicati attraverso l’Osservatorio di gennaio), secondo cui è vero che nel 2016 gli investimenti nelle costruzioni hanno invertito la rotta, crescendo di un lieve 0,3%, ma è altrettanto vero che tra il 2008 ed il 2015 sono sempre diminuiti, registrando complessivamente un calo del 34,9%. Sarà quindi dura pareggiare quanto perso in questi anni.
Altri indicatori che certificano l’andamento negativo del settore sono quelli relativi al numero di occupati e al numero di imprese attive. Secondo l’Osservatorio tra il quarto trimestre del 2008 ed il terzo trimestre del 2016 gli addetti delle costruzioni sono diminuiti dei 596 mila unità, riportando una variazione del 30%. Il calo maggiore ha interessato i lavoratori dipendenti, -442 mila (-34,3%), anche se una diminuzione consistente ha riguardato anche gli indipendenti, -154mila (-22,1%).
Gli ultimi dati disponibili riguardo le imprese (relativi al 2014), mostrano invece una diminuzione del 16%, frutto di un calo 31% per quelle con oltre 50 addetti, del -40% di quelle con 10-49 addetti, del 26,9% di quelle con 2-9 addetti e del -5,7% che ha invece interessato le imprese più piccole.
Eppure, secondo l’indice che misura la fiducia delle imprese, quelle di costruzioni qualche miglioramento cominciano a registrarlo. L’indice a maggio si è infatti portato a 128,1 punti: il livello più alto osservabile dalle serie storiche dell’Istat.