Pagamenti digitali

Solo un italiano su quattro utilizza il mobile payment

Tuttavia, nel 2015, il valore complessivo delle transazioni effettuate tramite dispositivi mobile è aumentato del 22%

12 Ott 2016 - 15:08

Nonostante le molte divergenze, tra le cose che accomunano Italia e Germania c’è sicuramente la difficoltà nell’allontanarsi dai pagamenti con carta moneta. I due Paesi, infatti, sono tra quelli che in Europa effettuano più pagamenti in contante, mentre altri – come i Paesi Bassi – si stanno spostando sempre più verso i pagamenti elettronici.

Dati Bankitalia alla mano in Germania e in Italia il contante viene utilizzato in oltre il 75% dei pagamenti, mentre in Olanda la quota dei pagamenti di questo tipo è sceso per la prima volta al di sotto del 50% del totale delle transazioni. In particolare nel nostro Paese la quota di pagamenti effettuati in contanti si attesta all’83% (contro il 65% della media europea).

Non a caso in Italia, secondo Nielsen, solo un italiano su quattro (il 25%) utilizza smartphone o tablet per i propri pagamenti, un dato nettamente inferiore sia alla media europea, pari al 32%, che a quella mondiale, che si attesta invece al 38%.

Secondo la ricerca (che ha coinvolto 30mila possessori di dispositivi mobile in 63 Paesi) solo il 9% degli intervistati avrebbe effettuato transazioni (quindi inviando o ricevendo denaro) mediante modalità peer-to-peer. Una quota piuttosto esigua, soprattutto se confrontata con la media europea (19%), quella mondiale (28%) e con i Paesi che invece fanno meglio: India, con il 46%; Indonesia, con il 37%; e Messico, con il 34% a pari merito con la Turchia.

Però, sul fronte dei pagamenti digitali in generale, un segnale incoraggiante nel 2015 c’è stato. Secondo l’Osservatorio Mobile payment & commerce del Politecnico di Milano il valore complessivo dei nuovi pagamenti digitali (appunto quelli attraverso mobile o carte contactless) è aumentato del 22% arrivando a toccare i 21,5 miliardi di euro. Un ottimo risultato ha interessato anche i pagamenti digitali tradizionali (le carte di credito), il cui valore è salito dell’11% a 153,4 miliardi.

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