La “Rivoluzione dei dati”, tecnologica quanto culturale, è in grado di offrire nuove opportunità per prendere decisioni migliori per il business e nella vita: questo il tema approfondito dall'edizione 2015 di Better Decisions Forum che ha fatto recentemente tappa al Vodafone Theatre di Milano. Articolato due sessioni, o più precisamente circle ( "Better Decisions for a Better World” e "Better Decisions for a Better Business"), il pomeriggio di approfondimento dedicato al Decision Making ha visto susseguirsi sul palco speaker di alto profilo davanti a un pubblico selezionato di manager e professionisti.
Enrico Giovannini, presidente dell'Advisory Board ONU sulla Data Revolution, Paolo Ciuccarelli, designer fra i maggiori esperti internazionali di Data Visualization e Matteo Motterlini, filosofo e neuroeconomista, si sono alternati sul palco nella prima parte dell'evento, proponendo una visione dello stretto rapporto fra dati e decisioni: dalla necessità ai rischi di una Data Revolution per lo sviluppo sostenibile del Pianeta, dai limiti della nostra percezione nell'interpretazione di una visualizzazione di dati alle prevedibili (e potenzialmente persino vantaggiose) irrazionalità del nostro cervello.
I dati sono anche alla base della maggior parte delle decisioni di business, soprattutto oggi che le aziende stanno subendo una forte trasformazione. Gli effetti di questa rivoluzione sono visibili nei modelli economici come ad esempio la Sharing Economy, di cui si è parlato con Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber Italia, intervistata dal Conference Director Piergiorgio Grossi, e soprattutto nella gestione dei dati in imprese e aziende. A fare luce su questi temi sono intervenuti Gianluca Giovannetti di Gruppo Amadori, fra i CIO più innovativi d'Italia, e Davide Cervellin, responsabile europeo degli analytics del colosso ecommerce eBay.
La conclusione dell'evento è stata invece affidata al celebre matematico Piergiorgio Odifreddi che nel suo intervento è tornato all'essenza del Decision Making: come decidono gli esseri umani e cosa distingue il processo decisionale umano da quello cieco e obbediente delle macchine e da quello istintivo degli animali? Non la razionalità pura o il ragionamento elevato - l'Intelligenza Artificiale sa ormai replicarlo - quanto più le capacità “animali” dell'uomo.