ALIMENTAZIONE DEL FUTURO

Cibo e pianeta, la Fondazione Barilla premia i progetti per nutrire innovando

Coltivazione sostenibile affidata alle donne in Camerun, agricoltura contro la deforestazione in Amazzonia: ecco le due idee che hanno vinto il BcfnYes! 2015

02 Nov 2015 - 16:03

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Quale futuro per il cibo, per le persone e per il pianeta: questo il tema su cui la Fondazione Barilla ha coinvolto ottanta giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo, che hanno partecipato attivamente alla Carta di Milano consegnata al presidente dell'Onu, Ban Ki-moon, in occasione di expo. I ricercatori si sono infatti impegnati per realizzare lo Youth Manifesto, centrato proprio sull'argomento cibo e nutrizione, e tra le soluzioni innovative proposte nella quarta edizione di BcfnYes!, il "laboratorio permanente" in casa Barilla, per superare i paradossi alimentari della nostra epoca ne sono stati premiati due.

Cibo e pianeta, la Fondazione Barilla premia i progetti per nutrire innovando

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Si tratta di Analog Forestry, un progetto nato per consentire alle comunità locali dell'Amazzonia di coltivare senza compromettere la foresta; e di Eco-Sustainable Gardens, che punta a rendere autosufficienti le donne del nord del Camerun insegnando loro a coltivare efficaciemente il loro territorio. Ai titolari delle due proposte, vincitori ex-aequo, sono stati assegati 10mila euro che serviranno proprio a realizzare quanto ideato.

Il primo progetto, Analog Forestry, ha lo scopo di far convivere agricoltura e foresta, consentendo alle comunità dell'Amazzonia di coltivare la terra integrandosi con la foresta pluviale, "salvaguardando le specie più antiche dell'habitat - spiega la coautrice del progetto Francesca Recanati - e inserendo armonicamente nuove coltivazioni di frutti e piante medicinali tipiche della zona".

La seconda idea, Eco-sustainable gardens, è pensata per la comunità femminile della tribù seminomade degli Mbororo in Camerun, appunto. "Nella stagione secca le donne rimangono sole perché gli uomini vanno a cercare pascoli per il bestiame - spiegano Nadia Ndum Foy, del Camerun, e Okon Archibong Ukeme, nigeriano, entrambi dell'università di Hohenheim -. Senza bestiame donne e bambini non hanno più forme di sostentamento. Noi vogliamo insegnare loro a coltivare la terra con orti e giardini da cui ricavare cibo e prodotti da vendere".

I due progetti vincitori sono stati selezionati tra le 10 idee finaliste che, nell'anno di expo 2015, si sono concentrate sul tema dell'alimentazione, arrivate da ricercatori di Nigeria, Camerun, Indonesia, Nepal, Polonia, Francia, Stati Uniti, Italia.

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