"Come industria del risparmio gestito abbiamo l’opportunità di essere protagonisti del rilancio del nostro Paese", ha spiegato Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni
“Un nuovo ciclo per la nostra industria e per il nostro Paese: questo vuole essere il Salone del Risparmio di quest’anno”. Queste le parole con cui Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni, ha salutato la platea dell’undicesima edizione del Salone del Risparmio, al MiCo di Milano fino al 17 settembre: un’edizione speciale, ibrida e al passo coi tempi, per rispondere alle nuove esigenze dei professionisti dell’industria del risparmio gestito all’indomani della pandemia.
Corcos ha aperto i lavori analizzando gli ultimi cambiamenti epocali, accelerati dalla pandemia di Covid-19, che hanno innescato un’evoluzione della natura dei modelli di business di tutti i settori e del ruolo sistemico del risparmio gestito, ricordando che l’industria “ha retto all’urto dell’epidemia, dando prova di una grande capacità di adattamento e soprattutto continuando a prendersi cura con successo del risparmio che le è stato affidato”. E ha ricordato i numeri del mercato italiano del risparmio gestito che “ha evidenziato la propria solidità chiudendo l’anno 2020 con masse in gestione pari a 2.421 miliardi di euro e registrando una raccolta netta complessivamente positiva per circa 15 miliardi. Risultati che si sono ulteriormente rafforzati nell’anno in corso che dopo i primi sette mesi registra una raccolta netta di circa 58 miliardi di euro e un patrimonio gestito di oltre 2.500 miliardi”.
Il ruolo del risparmio gestito per la ripartenza del Paese Il presidente di Assogestioni si è quindi soffermato sul ruolo che può giocare l’industria del risparmio gestito per accelerare la ripartenza del Paese: “Un elemento importante di sviluppo del nostro business è legato al nostro ruolo di ponte tra risparmio privato ed economia reale. Nuove asset class sono entrate nel radar degli investitori e in particolare registriamo un crescente interesse verso i Private Markets. Il Next Generation EU e la declinazione del PNRR con le iniziative di finanziamento saranno di stimolo e di supporto per le profonde trasformazioni industriali che avverranno in Italia. Come industria abbiamo l’opportunità di essere protagonisti del rilancio del nostro Paese e abbiamo la responsabilità di accompagnare questi profondi cambiamenti. In questo ambito un grande contributo può arrivare dai Pir e dai Pir Alternativi”.
Qualità e impegno: questi i due concetti base su cui Corcos ha sviluppato il suo intervento: “Qualità dello sviluppo economico, degli investimenti, dei ritorni offerti ai risparmiatori. Nei prossimi mesi dovremo decidere come allocare un’ingente quantità di risorse proveniente dal Next Generation Eu e dalla liquidità che è stata parcheggiata sui conti correnti delle famiglie italiane. Abbiamo la responsabilità di utilizzare questo potenziale per trasformare il nostro modello di crescita rendendolo sostenibile, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista sociale”. E poi l’impegno, richiesto a tutti ma “soprattutto alla classe dirigente del nostro Paese. È necessaria una leadership illuminata, per scegliere la strada giusta da percorrere, che non necessariamente è la più facile o la più popolare”.