L'INTERVISTA

Matteo Lunelli e il segreto del Ferrari "Eccellenza grazie al nostro Trentino"

La terza generazione guida la nuova sfida per le bollicine più famose d'Italia: la conquista dei mercati esteri

30 Apr 2015 - 11:35
 © tgcom24

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"Il segreto è la nostra passione. Il segreto sono le nostre meravigliose montagne del Trentino, che ci regalano un'uva straordinaria e unica, fondamentale per lo stile Ferrari". Matteo Lunelli è il presidente delle Cantine Ferrari. Suo nonno, nel 1952, rilevò dal fondatore una piccola realtà d'eccellenza. Oggi vengono prodotte oltre 4 milioni di bottiglie e, con la terza generazione della famiglia Lunelli alla guida, inizia una nuova sfida: "Vogliamo portare Ferrari nel mondo come simbolo dell'arte di vivere italiana".

Come nasce Ferrari?
"Tutto inizia nel 1902. Dal sogno di un uomo, Giulio Ferrari, che intuì la straordinaria vocazione del Trentino per creare delle bollicine Metodo Classico. Diede vita a una piccola produzione in una cantina a due passi dal Duomo di Trento. Aveva un culto ossessivo per la qualità e credeva che ogni bottiglia, per meritare il suo nome, dovesse essere come un'opera d'arte".

Quando subentra la famiglia Lunelli?
"Nel 1952 Ferrari, non avendo figli, passa il testimone a Bruno Lunelli. Commerciante di vini a Trento, mio nonno era innamorato del Ferrari e si indebitò fino al collo per acquisire la cantina. Da allora l'azienda è cresciuta molto e da quella piccola cantina ci siamo trasformati in leader di mercato. Senza mai dimenticare, però, l'eccellenza".

Voi rappresentate la terza generazione. Si è imprenditori per Dna?
"La nostra famiglia ci ha trasmesso valori e passione. Siamo orgogliosi di essere un'azienda familiare, di portare avanti il forte legame con il nostro territorio, la ricerca dell'eccellenza in ogni dettaglio, il controllo del processo produttivo dalla terra alla tavola. Tutto questo l'abbiamo ereditato da nostro nonno e dai nostri genitori. E cerchiamo ogni giorno a trasmetterlo ai nostri collaboratori".

Quanto conta l'estero per le Cantine Ferrari?
"L'estero oggi è ancora una quota minoritaria delle nostre vendite, perché l'Italia rappresenta un mercato importante. Ma è la quota che sta crescendo di più e rappresenta senza dubbio la nostra sfida per il futuro, la scommessa della terza generazione".

Come viene accolta l'Italia nel mondo?
"Nel mondo c'è una grande passione per il nostro stile di vita, per il bello, il buono, il ben fatto dell'Italia. E Ferrari, che è ambasciatore dell'arte di vivere italiana, suscita interesse anche per questo. C'è un'attenzione particolare da parte dei consumatori di tutto il mondo per l'eccellenza italiana".

Quali sono i vostri numeri?
"Le Cantine Ferrari producono oggi oltre quattro milioni di bottiglie. Ma la cosa più importante, quella a cui teniamo di più, è la costante ricerca della qualità, dell'eccellenza. E quello che ci dà più soddisfazione, è il motivo per cui Ferrari è riconosciuto come leader di qualità. Come gruppo Lunelli nel suo complesso fattura oltre 80 milioni di euro grazie alle sue tante realtà che hanno come denominatore comune i nostri valori: legame con il territorio, forte tradizione e ricerca dell'eccellenza".

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