Secondo l’analisi Unimpresa la spesa per le pensioni sarà quella che in rapporto crescerà di più: +7,95%
Secondo l’ultima analisi di Unimpresa, la spesa pubblica, che nel 2015 si è attestata a 826,2 miliardi di euro, crescerà esponenzialmente tra il 2016 e 2019. La crescita interesserà le pensioni, mentre le uscite in conto capitale e gli interessi passivi diminuiranno.
Secondo le stime, infatti, nel corso del 2016 le uscite pubbliche si attesteranno a 828, 7 miliardi di euro, per salire a 830 miliardi il prossimo, a 837,7 miliardi nel 2018 e a 848,9 miliardi nel 2019, per una crescita complessiva di 22,6 miliardi di euro: il 2,74% in più rispetto alla spesa complessiva dello scorso anno.
A pesare maggiormente sulla crescita delle uscite totali saranno quelle correnti, ovvero quelle relative agli stipendi dei dipendenti pubblici, alle pensioni, agli appalti e alle forniture. In generale le uscite correnti registreranno nel corso di questi quattro anni un incremento del 4,93% (dai 691,2 miliardi di euro del 2015 ai 725,3 del 2019), aumentando quindi di oltre 34 miliardi.
La variazione maggiore riguarderà però le pensioni. Secondo Unimpresa saranno infatti interessate da un incremento del 7,95%, passando così dai 258,8 miliardi dello scorso anno, ai 279,3 miliardi di euro del 2019, passando per i 261,6 miliardi del 2016, i 264,9 del 2017 e i 272,3 del 2018. In valori assoluti si parla di un aumento di 20,7 miliardi di euro.
Dalle tabelle che accompagnano lo studio si nota come l’aumento delle uscite correnti sarà in parte bilanciato dal calo delle spese in conto capitale (-10,47%, da 66,7 miliardi a 59,7) e da quello degli interessi passivi (-6,48% da 68,4 miliardi a 64).
Per quanto riguarda invece le entrate, Unimpresa stima, da qui al 2019, un aumento del 9,15% (+71,7 miliardi di euro), dunque dai 784 miliardi di euro del 2015 agli 855,7 miliardi dell’ultimo anno preso in considerazione. Quelle tributarie cresceranno del 9,12% (arrivando a toccare i 537,7 miliardi), con un +4,90% per quelle dirette (a 254 miliardi) e un +13,39% per quelle indirette (a 282 miliardi). Le entrate da contributi sociali metteranno a segno invece un +10,60% mentre la voce “Altre entrate” segnerà un +4,54%.