La legge di bilancio ha innalzato la detrazione per la frequenza di scuole dal nido all'università: ecco tutto quello che bisogna sapere
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Spese scolastiche detraibili 2025: che cosa sono?Detrazione spese scolastiche: a quanto ammontaDichiarazione dei redditi 2025 e spese scolastiche: si possono detrarre?Spese scolastiche per i conservatori: sono detraibili?Spese scolastiche detraibili 2025: quali sono?Dichiarazione dei redditi 730 e spese scolastiche: come funziona
Sono diversi i bonus 2025 dedicati alle famiglie. La legge di bilancio 2025 ha innalzato la soglia massima di spese detraibili per l'istruzione dei figli che frequentano le scuole statali e paritarie. Ecco tutte le novità.
Come specificato sul sito ufficiale del Ministero dell'Istruzione e del Merito, al momento della dichiarazione dei redditi si può chiedere la detrazione delle spese di istruzione dalla scuola dell'infanzia alle scuole secondarie di secondo grado. Inoltre, sono detraibili anche le spese universitarie, comprese quelle relative ai corsi di specializzazione, dottorati di ricerca e master.
Per quanto riguarda questo tipo di aiuto alle famiglie, il Governo ha introdotto importanti novità. In particolare, l'articolo 1, comma 13, della legge di bilancio 2025 ha disposto l'innalzamento, a regime, da 800 a 1.000 (mille) euro per ogni alunno o studente, delle spese detraibili per la frequenza delle scuole dell'infanzia, del primo ciclo d'istruzione e della scuola secondaria di secondo grado presso gli istituti paritari. Ma attenzione: la novità riguarda le spese sostenute nel 2025. Quindi, queste ultime potranno essere dedotte nella dichiarazione dei redditi 2026.
Sì. Infatti, sempre sul sito del ministero dell'Istruzione e del Merito è specificato che le spese di istruzione e scolastiche “sono detraibili al 19% della spesa totale sostenuta nel corso dell'anno d'imposta considerato”. Per quanto riguarda il limite massimo di detrazione, quest'ultimo fino al 2024 variava in base al tipo di scuola frequentata. In particolare:
- per gli asili nido: il limite massimo dell'importo detraibile era di 632 euro per ciascun figlio (quindi la detrazione massima ammonta a 120 euro all'anno);
- per la scuola materna, elementare, media e superiore il tetto massimo di spesa era di 800 euro per ogni alunno (quindi si può scaricare fino a 152 euro);
- per le università pubbliche non c'è un limite massimo di spesa, ma la detrazione del 19% spetta sull'intero importo delle spese sostenute;
- per le università non statali, l'importo delle spese detraibili non può superare la soglia stabilita da un decreto del Ministero dell'università e della ricerca;
- affitto studenti fuori sede: detrazione per un massimo di 2.633 euro.
Oltre a queste soglie, per le famiglie con bambini o ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) è prevista una detrazione del 19% senza alcun limite di spesa per l'acquisto di strumenti didattici e supporti tecnici o informatici compensativi, necessari per aiutarli nello studio e nell'apprendimento. I disturbi, però, devono essere diagnosticati e certificati dal medico.
Sì. Inoltre, per i licei musicali e i conservatori è previsto anche un bonus per l'acquisto di strumenti musicali. In particolare, si può detrarre il 65% del prezzo pagato, fino a un massimo di 2.500 euro.
Al momento della dichiarazione dei redditi, i contribuenti possono chiedere la deduzione per le tasse d'iscrizione e frequenza, per i contributi obbligatori e volontari deliberati dagli istituti scolastici; per i servizi scolastici integrativi come mensa e pre/post scuola (si può chiedere la detrazione anche se forniti da comuni o da terzi); per le gite scolastiche, le assicurazioni e le attività extracurricolari deliberate dalla scuola; per il trasporto scolastico e gli abbonamenti ai trasporti pubblici.
La circolare 3/E dell'Agenzia delle Entrate del 2016 ha chiarito che non è possibile detrarre le spese sostenute per l'acquisto di materiale scolastico e libri.
Si può chiedere la detrazione delle spese sostenute per l'istruzione dei figli al momento della dichiarazione dei redditi. A tale scopo è necessario che i pagamenti siano stati effettuati con metodi tracciabili: bisogna conservare le ricevute bancarie, dei mav e dei versamenti effettuati su PagoPA. Quanto alle ricevute e quietanze di pagamento da conservare, si tratta di quelle per spese scolastiche diverse da quelle universitarie; mensa e servizi integrativi; trasporto scolastico. Non è richiesta la delibera scolastica se il pagamento è effettuato direttamente alla scuola. Qualora, invece, il pagamento sia fatto a terzi, sarà necessaria l'attestazione dell'istituto scolastico.
Sono diversi gli aiuti confermati. Tra questi: il bonus anziani non autosufficienti, l'Assegno unico universale 2025 e il bonus animali domestici 2025.