Pesano inflazione, dati provenienti dalla Cina e la guerra in Ucraina. Listini pesanti dagli Stati Uniti all'Asia, passando per l'Europa
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La riapertura della settimana finanziaria vede acque agitate a causa dell'inflazione, dei dati provenienti dalla Cina e dalla perdurante guerra in Ucraina. Piazza Affari chiude in calo del 2,74% con lo spread che sale ai massimi a 205 punti base. Le Borse chiudono in profondo rosso, dagli Stati Uniti all'Asia passando per l'Europa. Nel Vecchio Continente i listini chiudono sui minimi degli ultimi due mesi, complice il calo del petrolio che appesantisce gli energetici.
Le Borse europee ampliando le perdite nel finale, in scia a una Wall Street che vede l'indice S&P 500 ai minimi da aprile 2021 e il listino tecnologico in discesa di oltre 3 punti. Londra chiude a -2,3%, Parigi a -2,75% e Francoforte a -2,14%. L'indice d'area Stoxx 600 cede il 2%.
A pesare è senza dubbio il discorso di Putin per la celebrazione della vittoria della Russia sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, ma anche le indiscrezioni sui possibili rialzi dei tassi in luglio da parte della Bce. Si consolida la tendenza all'aumento per i rendimenti dei titoli di Stato europei, con i titoli dei Paesi periferici più venduti rispetto ai bond dei Paesi della Core Europe.