La rilevazione di Assoutenti, che spiega come i rincari siano dovuti agli aumenti dei prezzi delle materie prime e delle bollette
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I rincari delle bollette si sommano a quelli delle materie prime e così scatta anche il "caro-colazione". Lo rileva Assoutenti, che segnala aumenti a macchia di leopardo per il prezzo del caffè: il prezzo medio nazionale corre a 1,10 euro contro 1,038 del 2021, con un rincaro del +5,92%. Le città più care sono Trento, Bolzano e Cuneo, con il prezzo della tazzina che va da 1,25 a 1,24 euro. "Stiamo ricevendo negli ultimi giorni numerose segnalazioni da parte dei consumatori che denunciano aumenti dei prezzi dell'espresso, consumati al banco o ai tavoli dei bar di tutta Italia - spiega Assoutenti -. Incrementi dei listini di pochi centesimi di euro, ma che vengono immediatamente avvertiti dai cittadini che ogni giorno si recano in uno degli oltre 160mila bar presenti in Italia".
I prezzi città per città - La palma del caro-caffé quindi spetta al Trentino Alto Adige, con i bar di Trento che vendono l'espresso consumato al banco in media a 1,25 euro, 1,24 euro a Bolzano. Anche a Cuneo il caffé costa 1,24 euro. In ben 3 province dell'Emilia Romagna (Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia) l'espresso abbatte la soglia psicologica di 1,20 euro, così come in Veneto (Rovigo e Venezia), mentre a Padova e Vicenza il prezzo medio è di 1,19 euro.
L'espresso meno caro è al sud - Il caffé più economico d'Italia - avverte Assoutenti - è quello servito dai bar di Messina (0,89 euro), seguita da Napoli, città dove l'espresso è una tradizione storica (0,90 euro) e da due province calabresi (Reggio Calabria e Catanzaro, 0,92 euro).