I sindacati si scagliano contro l'ipotesi del governo di portare l'età pensionabile a 70 anni per la pubblica amministrazione. "Mi sembra una follia perché siamo di fronte alla solita logica, se capisco, di usare le pensioni per fare soldi", attacca il leader della Cgil, Maurizio Landini. Dello stesso avviso il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri che in merito alla questione dichiara: "L'invecchiamento della popolazione non può essere utilizzato per allungare l'età pensionabile e far lavorare di più le persone. Riteniamo sia una proposta sbagliata". Critico anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra: "Il governo farebbe bene ad allestire un tavolo di confronto complessivo sui temi della previdenza e delle pensioni. Noi non possiamo inseguire le uscite ferragostane o quelle maturate sotto l'ombrellone".
Al Summit sindacale Labour 7 - I leader dei sindacati rispondono all'ipotesi avanzata dal governo a margine del summit sindacale Labour 7, organizzato in occasione del G7 Lavoro e Occupazione che si svolge a Cagliari. "Mentre noi abbiamo un problema di riforma pensionistica perché i giovani con la precarietà che ci sono non avranno neanche il diritto di andare in pensione a 70 anni - aggiunge Landini. Il leader di Cgil sottolinea che siamo già il Paese con l'età pensionabile più alta di tutta Europa e la pubblica amministrazione "non ha bisogno semplicemente che chi è lì rimanga a lavorare di più, ma di introdurre giovani, nuove tecnologie e di aumentare l'occupazione".
Anche Bombardieri è convinto che nella pubblica amministrazione servano nuove assunzioni e una grande riforma. "Non possiamo immaginare di continuare a chiedere a persone che sono arrivate a 67 anni di rimanere sul posto di lavoro, anche se viene presentata come un'ipotesi volontaria. Hanno il diritto e il dovere di godersi la pensione dopo tanti anni di lavoro e non credo che le regole possano essere cambiate mentre la partita è in corso, dice il segretario di Uil.
Commentando l'anticipazione sull'allungamento dell'età per il ritiro, anche il leader della Cisl, Sbarra, parla della sostenibilità economica del tetto stabilito finora e aggiunge: "Per noi le priorità sono pensione contributiva di garanzia per i giovani, sostegno alla previdenza complementare, misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. La misura dei 41 anni per noi è importante, ma bisogna declinarla a prescindere dall'età e senza ulteriori vincoli".