Per Bankitalia i due istituti di credito avranno bisogno di un rafforzamento di capitale rispettivo di 2.111 milioni di euro e di 814 milioni per superare lo scenario avverso della valutazione
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La Banca centrale europea ha bocciato 25 istituti, tra cui Mps e Carige, negli stress test su 131 banche dell'Unione. Dodici di queste hanno gà varato misure di rafforzamento del capitale. Secondo Bankitalia, Montepaschi ha bisogno di un ulteriore rafforzamento del capitale da 2.111 milioni, mentre a Carige servono altri 814 milioni per superare lo scenario avverso degli stress test.
Entro due settimane le banche che non hanno superato lo stress test della Bce dovranno presentare i piani per la ricapitalizzazione, avverte l'Eurotower, secondo cui 12 delle 25 banche hanno già coperto 15 miliardi di carenza capitale nel 2014. Per le altre scatta la necessità di approntare misure.
Draghi, no comment - Il presidente della Bce, a Padova dopo il governing council di Francoforte, non commenta i risultati degli stress test. "No, ma scherziamo...": ha risposto così, con cordialità, al giornalista che lo ha intercettato nelle piazze del capoluogo euganeo mentre passeggiava coni familiari. E, sollecitato nuovamente sul tema, si è limitato a sorridere augurando all'interlocutore una buona giornata.
Bankitalia: "Italia male per crescita" - Il risultato degli stress test, secondo Fabio Panetta, vicedirettore generale di Bankitalia, è "dovuto alla mancanza di crescita". L'esito nel complesso "è comunque rassicurante, per noi non inatteso. Dà l'immagine di un sistema bancario nel complesso solido. Per abbattere il rischio di credito bisogna quindi pensare alla crescita nel Paese".
"I risultati infatti - dicono a Bankitalia - confermano la solidità complessiva del sistema bancario italiano, nonostante i ripetuti shock subiti dall'economia italiana negli ultimi sei anni: la crisi finanziaria mondiale, la crisi dei debiti sovrani, la doppia recessione".
Panetta: "Alle banche italiane non serve aiuto Stato" - La carenza di patrimonio di vigilanza che i test della Bce hanno evidenziato per l'Italia, pari a 2,9 miliardi complessivi, "non necessita di alcuna iniezione di conti pubblici", sempre secondo Panetta. A suo parare, lo scenario avverso dei test Bce "implica per le banche italiane un impatto di circa tre miliardi e mezzo dai titoli pubblici, perdite non verificate, anzi ci sono state plusvalenze". Secondo il vicedirettore, l'ipotesi di fusioni e acquisizioni bancarie dopo i test troverebbe il pieno sostegno della Banca d'Italia, "se servisse a rafforzare l'economia".
Tesoro: "Le carenze saranno coperte dal mercato" - Il ministro del Tesoro "confida che le residue carenze patrimoniali" delle banche italiane nello stress test della Bce "saranno coperte con ulteriori operazioni di mercato, e che la trasparenza assicurata dal Comprehensive Assessment permetterà di portarle a compimento agevolmente."
Banche Italia, meno 12 miliardi - Le banche italiane hanno subito la svalutazione dei loro attivi più forte tra gli istituti europei dalla asset quality review della Bce, come dice una nota che indica in 12 miliardi di euro (3,5% degli asset) la correzione. Seconda la Grecia con 7,6 miliardi. La Germania è a 6,7 miliardi di riduzione.
Intesa e Unicredit guidano le banche promosse - Intesa e Unicredit guidano le banche italiane promosse a pieni voti. Nella valutazione dell'istituto centrale sui dati a fine 2013 figurano rispettivamente con 8.724 milioni e 5.580 milioni quanto a eccedenze minime di capitale, seguite da Ubi (1.743 milioni), Credem (463 milioni), Iccrea (256 milioni) e Mediobanca (205 milioni).
A valle anche degli aumenti di capitale considerati dalla Bce hanno capitali minimi in eccesso per 10,48 miliardi Intesa, per 6,8 miliardi Unicredit e Ubi (1,761 miliardi). Il dato finale, considerando infine tutte le misure di rafforzamento valutate anche da Bankitalia vede per Intesa un capitale minimo in eccedenza per 10.897 milioni, per 8.747 milioni in Unicredit, per 1.761 Ubi.
L'eccedenza di capitale considerata evidenziata da Bankitalia a valle delle misure di rafforzamento resta di 463 milioni per il Credem, e di 256 milioni per Iccrea. Sale a 765 milioni l'eccedenza nel caso di Mediobanca, dopo misure di rafforzamento patrimoniale per 560 milioni, derivanti dal rimborso dell'ibrido assicurativo, la cessione di interessenze bancarie e l'autofinanziamento generato al 30 giugno al netto del dividendo.
Vicenza e Milano salve con misure aggiuntive - Banca Popolare di Vicenza e la Popolare di Milano, per cui Francoforte aveva individuato carenze di capitale, si sono salvate grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale aggiuntive varate, come dice la Banca d'Italia secondo la quale i 233 milioni e i 166 rispettivamente mancanti sono stati coperti appunto da misure aggiuntive.
Bene il Banco Popolare - Il Banco Popolare ha superato gli esami della Bce con ampio margine grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale realizzate nei primi sei mesi del 2014.
Carige: il cda vara l'aumento di capitale - Il cda di Carige ha approvato all'unanimità il Capital Plan che verrà sottoposto all'approvazione Bce, che prevede la copertura dello shortfall tramite un aumento di capitale per un importo non inferiore a 500 milioni garantito da Mediobanca ed altre operazioni di asset disposal.
Carige ha acquisito l'impegno di Mediobanca a pregarantire, come global coordinator e bookrunner, fino a 650 milioni l'integrale sottoscrizione delle azioni "rivenienti dall'aumento di capitale, qualora il maggiore importo venisse ritenuto necessario ai fini della validazione da parte della Bce delle misure del Capital Plan". Così si legge nel documento conclusivo del cda di Banca Carige tenuto dopo le decisioni della Banca centrale europea.
Bpm, Panetta: "Misure pronte" - Riferendosi alla cessione di una quota di Bpm nel risparmio gestito e alla rimozione dei requisiti aggiuntivi prudenziali, Panetta ha detto che la Popolare di Milano ha "chiuso i test Bce con una carenza, ma si hanno le misure per coprirla".
Bper, risultato positivo - Esito positivo per la Banca popolare dell'Emilia Romagna, per cui si conferma la solidità patrimoniale dell'istituto che non dovrà procedere ad alcuna operazione sul capitale. Rispetto allo stress test nello scenario "avverso" al 2016, la Banca evidenzia un surplus di capitale pari a circa 630 milioni grazie, appunto, all'azione di rafforzamento patrimoniale, e senza tenere conto dei potenziali benefici derivanti dalla validazione dei modelli interni.