Con l'emendamento del governo al decreto scatta l'obbligo di spalmare da 4 a 10 anni le rate delle detrazioni per i lavori edili
"Spalma-detrazioni" per le spese del superbonus sostenute nel 2024 da ripartire in dieci anni. Stop, dal 2025, alla facoltà per le banche di compensare con i debiti previdenziali le rate legate ai crediti di imposta. Taglio del bonus ristrutturazioni e nuovi fondi perduti per 135 milioni per terremotati e terzo settore. Controlli dei Comuni estesi a tutte le agevolazioni. Ruota su questi punti l'emendamento del governo al decreto superbonus, con un'aggiunta che fa slittare la plastic tax mentre per quella sugli zuccheri dovrebbe essere confermata al 2024 anche se c'è una incongruenza con la relazione tecnica.
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Con l'emendamento del governo, le rate per ottenere le detrazioni fiscali maturate grazie agli interventi effettuati dal 2024 con i bonus edilizi passano da 4 a 10 anni. Significa che ci vorranno sei anni in più per ottenere il rimborso di quanto speso per la riqualificazione energetica di un'abitazione o un edificio. Lo spalma-crediti vale per tutti gli interventi effettuati nel 2024 e nel 2025 con il superbonus e il bonus barriere architettoniche. Per il superbonus l'aliquota nel 2024 è del 70%, mentre nel 2025 scenderà al 65%.
Anche per gli interventi di riqualificazione e ricostruzione di edifici in aree sismiche il rimborso passa da cinque a dieci anni. Con un nuovo fondo da 35 milioni, anche gli edifici danneggiati in aree colpite da un sisma a partire dal primo aprile 2009 come Emilia-Romagna, Ischia, Molise, Calabria e Basilicata nel 2025 potranno avere un rimborso sugli interventi di riqualificazione energetica e strutturale. Le risorse sono disponibili fino a esaurimento del fondo e saranno erogate per ordine cronologico di arrivo delle domande inviate al commissario straordinario dell'area. Ancora da definire l'importo massimo richiedibile. Il fondo si aggiunge a quello da 400 milioni già previsto nel testo del decreto approvato dal Consiglio dei ministri che restringeva la mini deroga solo alle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. Le risorse dei due fondi si aggiungono ai contributi per la ricostruzione.
Le novità riguardano anche banche, assicurazioni e società intermediarie che hanno comprato crediti a un corrispettivo inferiore al 75% del valore nominale: dal primo gennaio 2025, le rate si spalmano su 6 annualità e non più su 10. Non potranno inoltre essere cedute o ripartite ulteriormente. Restano a 4 anni per gli istituti che hanno scontato i crediti almeno al 75%.
Istituito un fondo da 100 milioni di euro per interventi di riqualificazione energetica su immobili utilizzati per le attività risalenti a onlus, associazioni di volontariato e promozione sociale. Le associazioni devono essere state costituite entro il 30 marzo 2024. Il contributo andrà richiesto all'Enea e le risorse sono ad esaurimento.
Dal primo luglio 2024 entra in vigore la sugar tax, la tassa sulle bibite zuccherate: l'imposta sarà "per i prodotti finiti nella misura di euro 5 per ettolitro" e "nella misura di euro 0,13 per chilogrammo" per quelli da diluire. Raddoppierà dal primo luglio 2026: 10 euro per ettolitro e 0,25 euro per chilo. Slitta dal luglio 2024 al luglio 2026 l'avvio della plastic tax chiesta dall'Europa.