Arriva la stretta finale del governo sul Superbonus. L'esecutivo corre ai ripari contro lo sforamento dei conti pubblici.
Superbonus, arriva la stretta finale: lo prevede il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo, spiega il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è “chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di questa misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica” imponendo limitazioni all’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie. Ecco cosa cambia con il nuovo decreto in sei punti chiave:
Scompare lo sconto in fattura così come la cessione del credito e arriva la dichiarazione preventiva. Introdotta la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese). Lo stop riguarda case popolari (Iacp), cooperative di abitazioni, onlus, aree terremotate o alluvionate, ma con delle eccezioni per gli iter già avviati. Salve anche le barriere architettoniche. Le deroghe riguardano chi abbia presentato la Cila e, nei condomini, abbia anche votato la delibera assembleare per i lavori. In caso di demolizione e ricostruzione degli edifici deve invece risultare presentata l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo. Infine, dove il titolo non è richiesto dovranno essere già iniziati i lavori oppure dovrà essere stato già stipulato un accordo vincolante tra le parti e versato un acconto sul prezzo.