DOPO IL NO ALLA CIGS

Tagli Almaviva, il 19 dicembre sciopero dei call center italiani

L'azienda ha ribadito l'impossibilità di utilizzo della cassa integrazione per i 2.511 lavoratori a rischio di licenziamento

16 Dic 2016 - 17:45

I sindacati hanno proclamato uno sciopero generale di tutti i call center italiani Almaviva per l'intera giornata di lunedì 19 dicembre. La decisione, spiegano Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e le Rsu, è stata presa dopo che l'azienda "ha espresso la propria indisponibilità all'utilizzo della Cigs e ribadito il taglio secco del salario contrattuale dei lavoratori su tutte le sedi in Italia come unica soluzione alternativa ai licenziamenti".

La decisione dei sindacati arriva all'indomani del confronto avuto con il Ministero dello Sviluppo economico dove si è discussa la procedura di licenziamento collettivo di 2.511 lavoratori nelle sedi di Roma e Napoli. Il Ministero ha cercato di favorire con le sue proposte l'accesso alla cassa integrazione straordinaria.

"Il governo per parte sua ha previsto uno stanziamento di 30 milioni, inserito nella legge di bilancio, che permette di accedere a un anno di cassa integrazione anche per i lavoratori coinvolti in questa trattativa e altrimenti a rischio licenziamento", ha affermato la viceministra allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova.

Secondo i sindacati, l'azienda si è espressa contro questa possibilità affermando di non poter utilizzare la Cigs e ribadendo che l'unica alternativa al licenziamento è il taglio secco dei salari dei lavoratori di tutte le sedi italiane. La posizione dei vertici aziendali è stata duramente criticata dalle associazioni sindacali definendola "grave e scellerata".

"Si pretende di far passare come reali, affermazioni inesistenti attribuite all'azienda e, allo stesso tempo, si omette di riferire che l'unica intenzione ventilata nell'incontro dal sindacato è stata la richiesta di ulteriori misure di ammortizzazione sociale, peraltro sommariamente presentate nell'ambigua modalità di un utilizzo della Cigs progressivo e a base volontaria su tutti i siti produttivi", controbatte l'azienda.

Almaviva Contact ha bocciato la possibilità degli ammortizzatori sociali poiché "inadeguati e fuorvianti": infatti, sarebbero necessari degli "interventi di carattere strutturale che garantiscano il raggiungimento dell'equilibrio aziendale, la salvaguardia dell'occupazione e soluzioni di risanamento stabili".

Inoltre, l'azienda sottolinea come gli accordi formalmente sottoscritti non siano stati rispettati e che "quindi ora ci si chiede se la presunta ricerca di intese da parte del sindacato abbia una qualche credibilità". Almaviva,a sua volta, definisce come "scellerata" l'azione del sindaco che persiste a "tutelare lavoro e lavoratori come un insensato espediente retorico, accompagnato dalla miope rivendicazione di una gestione assistenziale della crisi".

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