Potrebbero pesare fino a 48 milioni, ma il sistema è ancora fermo
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Chi aspetta il rimborso della Tari illegittima versata su garage, cantine e altre pertinenze dovrà avere ancora molta pazienza. Perché, nonostante il sistema sia pronto, con tanto di moduli per le richieste e certificazioni del diritto all'indennizzo, al momento tutto è fermo. Due i nodi fondamentali da sciogliere: il calcolo dei rimborsi e il loro finanziamento.
I rimborsi, come spiega Il Sole 24 Ore, sarebbero infatti da distribuire su tutte le utenze. Poiché il gettito della Tari finanzia il costo integrale del servizio, che non può essere coperto con fondi alternativi, se qualcuno ha pagato troppo negli ultimi anni, c'è qualcuno che ha pagato di meno. I rimborsi, stimati fino a 48 milioni di euro, dovrebbero essere quindi chiesti a tutti gli utenti, anche quelli da rimborsare.
L'ipotesi, dopo il "no" del governo a un aumento della tassa nei prossimi anni, sarebbe quella di togliere dai rimborsi i conguagli da presentare a tutti per pareggiare il conto. C'è poi la questione indennizzo automatico, già annunciato da alcuni sindaci, ma tecnicamente impossibile da attuare: i Comuni infatti non hanno i dati necessari a collegare abitazioni e garage pertinenziali con classamento catastale autonomo.