Lo sviluppo della nuova rete è una "priorità per il governo", spiega il premier. I privati "devono fare gli investimenti, mentre il pubblico "deve costruire una matrice di impegni vincolanti"
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Nell'affair Telecom un peso determinante deriverà dall'intesa che sarà possibile trovare tra pubblico e privati, soprattutto per la banda larga. Lo sottolinea Enrico Letta, spiegando che i privati "devono fare gli investimenti, mentre il pubblico "deve costruire una matrice di impegni vincolanti". E qualora non sia assicurato uno sviluppo adeguato della banda larga, lo scorporo della rete, se pur come "extrema ratio", resta una possibilità.
In tre anni banda larga per il 50% della popolazione - Gli obiettivi che il governo ha posto sullo sviluppo della banda larga di nuova generazione prevedono che in tre anni la nuova rete raggiunga il 50% della popolazione. E' quanto si sostiene nel comunicato di Palazzo Chigi che sintetizza il rapporto sull'agenda Digitale, "Raggiungere gli obbiettivi Europei 2020 della banda larga in Italia: prospettive e sfide".
Letta: "Governo ha potere invasivo per far rispettare impegni" - L'impegno del governo per lo sviluppo della banda larga, ha aggiunto Letta, "deve essere costruire obiettivi vincolanti e questo ha senso non se si tratta semplicemente di preghiere da rivolgere ai privati o di auspici: ha senso perché il potere pubblico ha poteri con sfumature varie di invasività se questi impegni vincolanti non sono raggiunti. Quando dico sfumature diverse dico che esistono strumenti che vanno dagli atti di indirizzo fino alla bomba atomica in cui la valigetta l'hanno in mano Governo e Parlamento e in cui il bottone rosso è lo scorporo e la pubblicizzazione della rete che è l'estrema ratio se si verifica che gli impegni non vengono raggiunti".
Letta: "Per la banda larga serve una forte accelerazione" - Il premier ha infatti spiegato che "serve una forte accelerazione" per lo sviluppo della banda larga e ha precisato quale deve essere il ruolo dei privati e quale quello del pubblico. I privati, ha proseguito, "devono fare gli investimenti, è assolutamente necessario che avvenga, anche di più rispetto a quelli fatti finora", mentre il pubblico, in particolare il governo, "deve costruire una matrice di impegni vincolanti e di obiettivi. Questa matrice dev'essere basata su scadenze certe e scadenze periodiche con le quali verificare gli impegni che i privati si prendono, in modo tale che siano verificabili dalla pubblica opinione e dai poteri pubblici".
Telecom, l'interessamento di Sawaris - "Se Telecom decide di non vendere Tim Brasil e di lanciare un aumento di capitale" Naguib Sawiris "sarebbe davvero interessato ad investire". Il miliardario egiziano in una nota ribadisce anche di non aver presentato nessuna offerta per la controllata brasiliana e che Telecom Italia "ha ancora bisogno di 3-4 miliardi di euro".
"Tutti benvenuti in Italia se investono in banda larga" - Letta non "Tutti sono benvenuti in Italia se investono nella banda larga", ha quindi proseguito Letta nel corso della presentazione del rapporto sull'Agenda digitale. Il premier ha poi precisato come nel documento non si parli di assetti proprietari" e non ha quindi commentato la proposta di Naguib Sawiris di entrare in Telecom Italia.