L'app ha seguito le indicazioni del Garante privacy, che aveva chiesto di prendere provvedimenti dopo la tragedia della piccola Antonella
Tra il 9 febbraio e il 21 aprile TikTok ha cancellato 500mila profili di utenti italiani al di sotto dei 13 anni. Lo ha annunciato in una nota il Garante per la protezione dei dati personali, che dopo la tragedia della piccola Antonella, la bambina di dieci anni rimasta soffocata mentre partecipava a una “challenge” sulla piattaforma a gennaio, aveva chiesto al social network di prendere provvedimenti per vietare l’utilizzo dell’app ai più piccoli.
I PROFILI CONTROLLATI
In seguito alle pressioni del Garante, TikTok ha controllato più di 12 milioni e mezzo di profili italiani, ai quali è stato chiesto di confermare di avere più di 13 anni per accedere alla piattaforma. In questo modo sono venuti alla luce 400mila utenti che hanno dichiarato di non avere l’età minima necessaria, mentre altri 140mila profili “under 13” sono stati identificati attraverso una combinazione di moderazione e strumenti di segnalazione implementati all’interno dell’applicazione.
UNO SFORZO ANCORA INSUFFICIENTE
La cancellazione di 500mila profili però non basta. “Le strategie apportate da TikTok, a seguito dei provvedimenti adottati dal Garante per la protezione dei dati personali, hanno portato risultati significativi, ma non ancora sufficienti”, si legge nella nota dell’Autorità per la privacy, che già a febbraio aveva chiesto al social network di promuovere una campagna di sensibilizzazione per ragazzi, sull’app, e genitori, su giornali, siti di informazione e sulla tv nazionale. Richiesta ribadita nella nota e sulla cui attuazione il Garante, nei prossimi mesi, vigilerà.
LA REAZIONE DI TIKTOK
“A seguito delle conversazioni in corso con il Garante dall’inizio dell’anno – ha dichiarato TikTok dopo la nota dell’Autorità per la privacy - stiamo sperimentando ulteriori misure per assicurare che solo gli utenti che abbiano almeno 13 anni possano usare la piattaforma, inclusi una campagna educativa a livello nazionale e un programma di sensibilizzazione in app e attraverso altri mezzi per promuovere l’alfabetizzazione digitale”.