REPLICA ALL'ASSTEL

Tlc, fonti Mise: fatturazione a 28 giorni è una pratica scorretta, verrà vietata

La replica dopo la nota dell'Asstel che parlava di "comportamenti legittimi". Eventuali sanzioni per le passate condotte spettano all'Agcom. Il ministero auspica che i consumatori siano rimborsati

24 Ott 2017 - 15:01
 © dal-web

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La tariffazione a 28 giorni rappresenta una pratica commerciale scorretta che verrà esplicitamente vietata attraverso appositi strumenti legislativi. Lo spiegano fonti del ministero dello Sviluppo dopo la nota diffusa da Asstel, con la quale l'associazione ribadisce la legittimità di tale tariffazione. Per quanto riguarda la sanzione delle passate condotte la valutazione spetta all'Agcom ma l'auspicio del ministero è che i consumatori siano rimborsati.

Per Asstel la fatturazione a 28 giorni è "legittima" - In una nota Asstel, l'associazione di categoria che riunisce gli operatori, precisava che gli operatori telefonici che propongono un periodo di fatturazione a 28 giorni hanno adottato comportamenti "legittimi" in quanto la tariffazione è "a tutti gli effetti una componente dell'offerta commerciale". Tutti gli operatori "sono sempre stati e sono disponibili al dialogo con le istituzioni, purché si rispettino i principi della libera concorrenza" e di aver chiesto un incontro con il ministro dello Sviluppo Calenda e con i parlamentari promotori dei disegni di legge sul tema.

Tra i principi della libera concorrenza, prosegue la nota di Asstel "è fondamentale quello della libertà di determinare le condizioni di offerta dei servizi. Va salvaguardato il modello liberalizzato che ha caratterizzato il mercato della telefonia negli ultimi venti anni, con notevoli benefici per il Paese in termini di costante diminuzione dei prezzi dal 2010, consistenti investimenti dell'ordine di circa 6,5 miliardi di euro l'anno, servizi innovativi in continua crescita quantitativa e qualitativa". "Intervenire con un obbligo legislativo sui prezzi - continua la nota - andrebbe contro tutto questo e ci porterebbe in un quadro normativo di dubbia compatibilità con quello europeo".

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